Gli inizi dell'opera |
B267-A2
L'obiettivo della santità, anima e coronamento della vita cristiana, poneva e pone problemi formidabili agli educatori cristiani e a tutti coloro che si dedicano alle Scuole Cristiane.
Altro è partecipare conoscenze e capacità utili alla vita, altro è cooperare, avvalendosi di ciò che è utile alla vita, per la conformità con Cristo e concorrere a svilupparla sino alla fine, sino alla pienezza, aiutando ciascuno a scoprire prima e a perseverare poi nella propria vocazione.
Tornato a Torino gli occorsero ben sei o sette anni prima di porre mano alla idea concepita a Lembecq Les Hall.
Torino via delle Rosine 14, culla dell'Unione Catechisti. È là che visse fr. Teodoreto quando era direttore della scuola Vittorio Amedeo III. |
Per il Fratello Teodoreto l'opera di "perseveranza" non poteva essere unicamente un compito di singoli Fratelli, ma richiedeva l'impegno di tutta la comunità scolastico-educante.
Per la realizzazione dell'idea di Lembecq, oltre all'appoggio dei massimi superiori dell'Istituto, poté godere delle illuminazioni di Fra Leopoldo M. Musso, un Francescano laico, assai devoto del Crocifisso, e autore di una pia pratica, la "Devozione a Gesù Crocifisso".
Interno della cappella del Sacro Cuore, nella Chiesa di San Tommaso di Torino, dove fra Leopoldo adorava il SS: Crocifisso |
Colpito dalla semplicità angelica del Frate, dalla sua fede profonda e trasparente, dagli effetti benefici che sempre ricavava dagli incontri con lui, il Fratello Teodoreto decise di confidargli l'idea di Lembecq.
"Dirai al Fratello Teodoreto di fare ciò che ha in mente", fu la risposta di Gesù Crocifisso a Fra Leopoldo in preghiera.
Ne seguì l'inizio dell'Unione.
Fratel Teodoreto, coadiuvato da alcuni confratelli, raccolse un primo gruppo di allievi ed ex allievi incaricandoli della pratica e della diffusione dell'Adorazione.
Le riunioni erano settimanali.
Nello stesso anno della fondazione ( 1914 ) vennero organizzati i Ritiri spirituali mensili.
Tutto si svolse ai piedi di Gesù Crocifisso.
E non per un mero fatto devozionale, fine a se stesso, ma come apertura a Cristo, redentore universale, che dall'alto della Croce e nella gloria della sua Risurrezione attira a sé tutti gli uomini e tutte le cose.
Allievi, Catechisti e professori nella vecchia sede della Casa di Carità Arti e Mestieri, in via Feletto |
Ecco la testimonianza di un giovane membro dell'Unione morto in concetto di santità come Novizio dei Fratelli: "In quelle dolci e care giornate dei Ritiri, passate in compagnia di Gesù, avvengono spontanei, importanti e affettuosi colloqui col SS.mo Crocifisso.
In quelle ore di raccoglimento e di silenzio Gesù parla al cuore nostro e dice tante cose necessarie a noi personalmente, alle nostre famiglie, alla nostra Unione."
"Nel giorno del Ritiro, per noi così caro, si prendono le deliberazioni più importanti per il buon andamento della nostra vita, per quello dell'Unione, e delle opere di zelo che noi vogliamo attuare.
È questa la nostra funzione più grande, più solenne: un giorno completo passato in compagnia del nostro Re"
L'attività apostolica dei membri dell'Unione fu subito come un'espansione della missione dei Fratelli: collaborazione con i Fratelli nell'organizzare la nuova opera di perseveranza presso le Case dell'Istituto, cooperazione all'educazione cristiana dei giovani nelle parrocchie col catechismo, oratori, doposcuola e collaborazione con le scuole professionali serali ( tenute dai Fratelli delle Scuole Cristiane fin dal 1832 ), per poi realizzare, a partire dal 1925, proprie iniziative di formazione professionale e di educazione cristiana degli apprendisti e dei lavoratori.
Nel 1917, con il nuovo Regolamento redatto da Fratel Teodoreto, la nuova associazione di perseveranza completerà la sua insegna programmatica aggiungendovi la qualificazione di "Catechisti": "Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata".
Fr. Teodoreto alla Casa di Carità a Torino negli anni Trenta con un gruppo di professori e di Catechisti |