Visita alla Sindone degli allievi della Casa di Carità

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Le centinaia di giovani, accompagnati dai loro insegnanti, dei nostri Centri di Torino, di Grugliasco, di Ovada e di Ivrea ed anche gli allievi del preserale che sono sfilati davanti alla Sindone nei giorni scorsi e che si sono soffermati sia pure per pochi minuti, non hanno potuto non riflettere su ciò che stava loro dinanzi: un telo con l'immagine di un uomo crocifisso con i segni evidenti delle torture cui è stato sottoposto, in una analogia straordinaria con quanto descritto dai vangeli.

Per noi credenti quell'uomo è Gesù, il figlio di Dio e di Maria, che è morto per noi per riscattarci dal peccato originale e per tutti i peccati di ogni tempo, in un eccesso di amore.

Come è stato già brevemente illustrato nell'articolo di apertura, la Casa di Carità con il suo rapporto costante a Gesù Crocifisso, nell'orientamento espresso dall' "Adorazione" alle sue cinque Piaghe, dettata da Fra Leopoldo, si sente molto vicina all'Uomo della Sindone.

Tanta parte dell'educazione spirituale che viene espressa dalla Casa di Carità è legata a Gesù Crocifisso, e pertanto i giovani ricevono questo influsso specifico.

Gesù Crocifisso pregato nell' "Adorazione" viene ritrovato nell'Uomo della Sindone.

È sintomatico che l'Adorazione alle cinque piaghe di Gesù Crocifisso sia stata composta dal Servo di Dio Fra Leopoldo Musso o.f.m. nella cappella di Nostra Signora del S. Cuore a S. Tommaso a poche centinaia di metri dal Duomo di Torino, ove si conserva la sacra Sindone.

Forse il Redentore voleva e vuole tuttora farci riflettere sul significato del suo sacrificio, ricordando che una prova della sua immolazione si trova in quel lino che fa chinare la testa ai credenti e che fa meditare profondamente i non credenti, scienziati o no, di provata onestà intellettuale.

Gli allievi della sede centrale della Casa di Carità nella cappella.

L. C.