Le esigenze della vita nuova in Cristo Gesù

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Lettera della Crociata della Sofferenza ( n.126, anno XXXV, giugno 1999 ) - Leandro Pierbattisti

In una precedente riflessione sulla vita nuova in Cristo ho sottolineato l'urgenza di ridiventare "nuovi", ritornando ad essere come Dio ci ha pensati all'inizio della Creazione.

Ciò si rende necessario per rispondere alle attese di Dio che ci chiama alla perfezione della carità ed anche per aiutare gli altri a dare a Lui una risposta generosa alla loro personale chiamata.

Avevo ricordato allora che l'essere nuovi in Cristo comporta l'avere i suoi stessi sentimenti e osservare i comandamenti dell'amore il più perfettamente possibile.

A questo importante traguardo, normalmente, non si giunge subito, ne subito si giunge al massimo livello di corrispondenza, perché ciò richiede un impegno generoso e costante che si concretizza:

- nella lotta contro il peccato

- nel vivere in grazia di Dio

- nel lasciare Cristo abitare in noi

- nel vivere l'Eucaristia.

Questi aspetti della vita cristiana sono fondamentali, e richiedono un impegno serio che non sempre e non tutti sono disposti a dare e a sostenere nel tempo.

Isolamento e indifferenza

Il mondo che attualmente è abitato da circa sei miliardi di persone, appare sempre più come un insieme di persone che, pur vivendo fra loro vicine, sono in realtà profondamente isolate.

La prolungata assenza da casa dei genitori, i diversi orari del lavoro e della scuola, la televisione, gli spettacoli, spesso leggeri e frivoli, che vengono proposti dai mass-media, minano fortemente l'unità della famiglia ed anche la casa, che dovrebbe essere "il focolare domestico", gradatamènte assume le caratteristiche di un albergo.

La comunione, che dovrebbe legare i membri della famiglia, fondendo, per così dire, le menti e i cuori, risulta sempre più tenue, determinando spesso isolamento e incomprensione anche là dove l'amore dovrebbe avere la sua massima espressione. .

Tutto ciò determina a lungo andare uno stile di vita indifferente a tutto e a tutti, che pone le basi delle catastrofiche rotture che in ogni parte del mondo sempre più spesso ci è dato di constatare.

Che fare? Gesù ha fatto la sua parte fino a dare la sua vita per noi; ora tocca a noi ripresentare al mondo l'amore vero, diventando una sempre più perfetta trasparenza di Gesù, vivo in noi.

Purtroppo molti cristiani, soprattutto quelli inseriti in Paesi di diffuso benessere, stanno dimenticando che cosa significa essere discepoli di Cristo, ne sanno più che cosa significhi coinvolgere la propria vita con Lui.

I battezzati che in ogni angolo della Terra dovrebbero essere gli evangelizzatori-annunciatori della salvezza portata da Gesù, sono diventati spesso indifferenti alla sua persona e quindi i primi a dover essere evangelizzati.

La missione che Gesù ci affida

Al Movimento Adoratori di Gesù Crocifisso, a noi, Gesù affida il compito di ripresentare ai fratelli Gesù, il Crocifisso Risorto, fondamento della nostra salvezza.

Il nostro impegno di preghiera e di generosa offerta dei nostri sacrifici dobbiamo presentarlo al Signore perché susciti santi pastori nella sua Chiesa, o meglio, perché doni ai chiamati la generosità di rispondere "sì" al suo invito.

Di fronte alla carenza delle risposte a Dio che chiama ed ai tradimenti di vocazioni consolidate, occorre: "Pregare il padrone della messe che mandi operai nella sua messe".

Occorre intensificare il nostro amore verso Dio, amandolo anche per chi non lo ama.

Occorre vivere in intimità con Cristo sulla croce.

La nostra preghiera per le vocazioni sarà tanto più efficace quanto più grande e più puro sarà l'amore al Crocifisso Risorto e ai fratelli, come noi salvati dal suo sangue prezioso. .

Ciò esige la nostra docilità allo Spirito perché solo Lui può sostenerci e guidarci alla perfezione della carità.

La nostra preghiera per le vocazioni sarà tanto più efficace quanto più saremo diventate persone nuove, persone che abbiano gli stessi sentimenti di Gesù.

La vita nuova in Gesù è lotta contro il peccato

Occorre buttare via l'ira, le passioni, le cattiverie, le calunnie, le parole volgari, la lussuria, le gelosie, le invidie ( Col 3,8 ).

Occorre permettere a Gesù di perdonarci nel sacramento della riconciliazione, per essere splendenti, immacolati e riflettere sui fratelli la luce divina, del Dio che abita in noi.

La vita nuova in Gesù è vivere in grazia di Dio

Occorre vivere nella grazia santificante, cioè in una profonda comunione d'amore e di amicizia con Dio che pone la sua delizia nell'abitare nei nostri cuori.

Ciò significa avere sentimenti nuovi di misericordia, di bontà, di umiltà, di pazienza, di dolcezza, di mansuetudine, di compassione ( Col 3,17 ).

Si tratta di una vita attiva, dinamica, che deve crescere con l'aiuto di un buon nutrimento: la preghiera e l'Eucaristia.

Infatti l'apostolo Paolo ricorda ai Colossesi, e ora a noi: "Voi siete morti al peccato, al mondo, al demonio, e la vostra vita è già nascosta con Cristo in Dio" ( Col 3,3 ).

La vita nuova in Gesù è Cristo che vive in me

La nostra vita di peccato è morta con Cristo sulla croce.

Ora dobbiamo vivere la vita nuova del Figlio di Dio che ci ha amati e ha dato se stesso per noi.

"Io sono stato Crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; la vita che vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me" ( Gal 2,20 ).

"Coloro, che appartengono al Signore Gesù hanno già fatto morire con Lui sulla croce il loro egoismo con tutte le passioni, gli affetti, i desideri e le compiacenze che esso produce" ( Gal 5,24 ).

La vita nuova in Gesù è amare la croce

I discepoli di Cristo hanno inchiodato sulla croce di Cristo i loro peccati, per non essere più servi e schiavi del peccato ma figli obbedienti del Padre nostro.

"Il nostro vecchio uomo è stato Crocifisso con Cristo affinché il corpo del peccato fosse annullato" ( Rm 6,6 ).

Chi si è rivestito di Cristo percorre, come ha fatto Lui, la via diritta, anche se stretta, verso la gloria del Paradiso.

"Vantiamoci sempre e soltanto della croce di nostro Signore. Gesù Cristo.

Gesù è morto per me sulla croce, e io sono morto al mondo e il mondo è ormai morto per me" ( Gal 6,14 ).

La vita nuova in Gesù è vivere l'Eucaristia

Si vive l'Eucaristia se dopo esserci nutriti di Lui, presente con il suo corpo, sangue, anima e divinità, si rimane costantemente uniti a Lui con la sua grazia.

L'Eucaristia realizza la più intima comunione che possa esistere tra Dio e la creatura.

"La natura umana corrotta dal peccato non può ereditare l'incorruttibilità, ma per il sacrificio di Cristo ci è data una vita nuova che non finirà mai" ( 1 Cor 15,50 ).

Per mezzo dell'Eucaristia noi formiamo con Lui un solo corpo, cioè come una cosa sola: Lui in noi e noi in Lui.

Che bello! Che grande dono ci ha fatto il Signore!

Il vescovo Ignazio di Antiochia nel suo viaggio verso Roma, dove lo aspettava un terribile martirio, così scriveva:

"Non seducetemi con le cose di questo mondo.

Lasciate che muoia in pasto alle belve e che mi impadronisca della luce pura.

Quando sarò giunto lassù, allora sarò un vero Uomo Nuovo".

L'esperienza di generosa fedeltà al Signore di Sant'Ignazio ci stimoli alla coerenza e alla perfetta fedeltà a Gesù, nostro amabilissimo Signore, e la sua intercessione ci ottenga da Dio l'onore e la grazia di spendere per Lui e per i fratelli la nostra vita.

Tutte queste cose dobbiamo chiedere al Signore nella preghiera e, affinché si traducano in vita per noi e per tutti i fratelli, continuiamo ad offrire a Dio le nostre sofferenze, con grande amore.

La cosa più importante e urgente che oggi si può fare per le vocazioni consiste essenzialmente nel vivere in intimità con il Signore Crocifisso e nel cibarci delle sue carni immacolate, dalle quali ci viene la vita e la capacità di trasmetterla.