Attiglio Bondone Presidente della Casa di Carità |
B293-A16
- V. M. -
È con viva gioia che apprendiamo la nomina, da parte dei Soci Fondatori - Unione Catechisti e Fratelli S.C. -, dell.ing. Attilio Bondone a presidente del Consiglio di Amministrazione del nostro Ente.
A seguito della richiesta di esonero da tempo avanzata dal dr. Moccia, per l'età, i vincoli familiari e l'opportunità di alternanza in tale delicata mansione dopo quindici anni di conduzione da parte sua, la designazione dell'ing. Bondone è subito emersa come il naturale passaggio per la continuità dell'opera sociale ed educativa della Casa di Carità.
Ma si è altresì posta come il proficuo sbocco della missione formativa e gestionale nella formazione professionale cui il neoeletto si è dedicato per tutta la vita, non solo all'interno della Casa di Carità in qualità di direttore generale, ma altresì sul piano nazionale, sia sul versante civile che in quello ecclesiale Infatti già da tre anni Egli è presidente della Confap, la confederazione degli enti di formazione professionale di proposta cattolica, e rappresentante di tale ente nelle commissioni scuola e lavoro della Conferenza episcopale italiana, ed è per l'appartenenza a tali commissioni che è intervenuto al recente Convegno della Chiesa italiana a Verona.
Ma parlare tra di noi delle qualità umane e dei meriti dell'ing. Bondone, è superfluo, tanto Egli è conosciuto ed apprezzato.
Può essere interessante viceversa cedere a Lui direttamente la parola, ma avvalendoci di sue dichiarazioni di sedici anni fa, quando era ben lungi dal ritenere che sarebbe diventato non dico presidente, ma neppure direttore generale: "È stato solo agli inizi degli anni '70, ormai quasi alla fine del mio corso di studi, che ho incontrato fr. Teodoreto attraverso l'opera della Casa di Carità Arti e Mestieri.
Ho conosciuto un'Opera volta al mondo operaio, a quel mondo del quale io stesso sono parte, non per affiancare o assistere, ma pensata e realizzata per essere insieme, per camminare insieme al mondo operaio, per offrire sempre un servizio, per promuovere e difendere insieme agli operai le loro aspettative, la loro professionalità e cultura.
Mi ha preso, catturato, coinvolto in modo da non sapermene più liberare; poi mi ha dato stimoli, motivazioni, carica; infine mi ha fatto riscoprire e approfondire il mio essere uomo e cristiano.
Così attraverso la conoscenza della Casa di Carità e delle persone che in essa operano, col vivere in un ambiente che palpita di una carica di innovazione e di ottimismo, di impegno cristiano e di costante aggiornamento mi sono sempre più avvicinato alla figura di fr. Teodoreto, al Messaggio di cui si è fatto assertore convinto e propagatore tenace, alle altre Opere da Lui realizzate".
Nella storia della Casa di Carità, ormai non distante dal secolo, l'ing. Bondone rappresenta il primo presidente scaturito dal personale dell'Opera.
È questa circostanza, certamente provvidenziale, riprova e garanzia della coerente adesione di tale personale alla natura e al progetto educativo dell'Ente, ma altresì della profonda assimilazione del carisma del Messaggio di fr. Teodoreto, e perciò di quello dell'Unione Catechisti e dei Fratelli S.C., come espressamente attestato dalle dichiarazioni sopra riportate.
Se ne occorresse la prova, ne basti una: la costituzione dell'associazione del personale della Casa di Carità, avvenuta su iniziativa dell'ing. Bondone, con cui si realizza l'adesione all'Unione Catechisti, il che non potrebbe certo essere richiesto in conseguenza del rapporto di lavoro.
Auguri Attilio, Ti siamo tutti vicini!
Uno dei laboratori della sede centrale della Casa di Carità, a Torino