Il dono del consiglio

B344-A3

Seguito delle meditazioni del ven. Fr. Teodoreto sui Doni dello Spirito Santo

Conclusioni sui primi tre. Premessa sui seguenti.

Tali sono i primi doni dello Spirito Santo ( Sapienza, Intelletto, Scienza ).

Essi aiutano la volontà arricchita dalla Carità, ad unirsi amorevolmente a Dio, fine ultimo, ideale sublime della nostra perfezione.

Essi sono la sorgente della contemplazione infusa, dell'orazione passiva.

Questa a dire il vero, è l'opera per eccellenza del dono della sapienza, ma il dono dell'intelletto e anche il dono della scienza prestano un aiuto prezioso.

Gli altri quattro doni ( Consiglio, Pietà, Fortezza, Timore ) aiutano la divina Carità a prendere i mezzi per raggiungere la perfezione, essi la fanno circolare in tutta la vita dell'uomo e penetrare nelle sue azioni.

Certo intervengono anche nell'orazione, ma solo in modo secondario, come i tre primi doni essi pure si applicano, ma in modo mediato, a tutta la vita dell'uomo.

a) Lo Spirito Santo non solo ci istruisce in genere, col mezzo dei doni della sapienza, dell'intelletto, e della scienza, ma, mediante il dono del consiglio ci accompagna, col suo lume, nei particolari della vita pratica.

Con la sapienza, l'intelletto e la scienza ci ha fatto sperimentalmente intravvedere e gustare Dio che è il fine soprannaturale, l'ideale verso cui tendono i nostri sforzi; ora, col consiglio, lo Spirito Santo dirigerà Lui stesso i nostri sforzi per farci raggiungere, in modo sicuro, il fine.

Nella via delle virtù, la ragione, perfezionata dalla prudenza cristiana, ha per scopo di indicare il giusto mezzo alla giustizia che regola la vita esterna dell'uomo, alla fortezza e alla temperanza che regolano la sua vita intima.

Qui lo Spirito Santo si incarica Lui stesso di dirigere e di regolare, col suo consiglio divino, le azioni della vita esterna e interna, che l'uomo deve compiere, per mezzo dei doni della pietà, della fortezza e del timore.

Il gusto di Dio, la dolce esperienza che l'anima ha fatto delle sue perfezioni, delle sue amabilità, è il fondamento della conoscenza affettiva e mistica che essa ha di Dio e delle creature per mezzo dei tre doni precedenti.

Questo stesso gusto sarà la sorgente della conoscenza pratica, sperimentale di cui lo Spirito Santo si serve per regolare, in particolare, le azioni della vita ordinaria dell'anima.

Il dono del consiglio non attinge dunque i suoi lumi nelle ragioni umane, ma nelle ragioni divine, ma secondo ciò che insegna l'esperienza intima che l'anima ha fatto delle cose divine.

Lo Spirito Santo, ci dice Gesù Cristo, insegnerà ogni verità, ed è la sua unzione che ci istruirà di tutto.

Questa direzione dello Spirito Santo avviene in due modi: ora ci guida direttamente con una interna ispirazione, un segreto istinto che ci traccia, senz'altro intervento, la via da seguire; ora ci illumina coll'avviso e l'esempio altrui.

Nei due casi proviamo una sicurezza interna completa riguardo al da farsi.

Non bisogna credere che, mediante il dono del consiglio, lo Spirito parli sempre direttamente, che tenga il posto della Sacra Scrittura, del magistero della Chiesa, del direttore e del libro spirituale.

Spesso la sua azione consiste nel farci ricorrere per tempo al consiglio altrui, specie al consiglio di coloro che furono posti legittimamente come nostri Superiori.

Questa saggia condotta l'anima la deve sempre tenere quando sorge un dubbio che riguarda sia la bontà o l'opportunità di una cosa da farsi, sia più ancora sull'origine divina della stessa ispirazione.

Negli altri casi, lo Spirito santo infonde nell'anima una grande sicurezza, un'assicurazione intima che stimola e trascina!

L'anima pura e calma un po' abituata a questa dolce influenza non s'inganna; l'unzione interna dello Spirito Santo le insegna il da farsi.

( Continua )