Catechismo degli Adulti

Indice

La trasmissione della divina rivelazione

Cat. Chiesa Cat. 74-95

55 Tradizione e Scrittura in Israele

La rivelazione di Dio è comunicazione viva, in una storia intessuta di avvenimenti, personali e collettivi, e di parole, affidate originariamente ai suoi inviati.

Il messaggio da questi portato entra in una tradizione comunitaria.

Ogni civiltà è tradizione che passa da una generazione all'altra.

Ogni religione è tradizione.

Il popolo di Dio non fa eccezione: in Israele si trasmettono ricordi storici, convinzioni religiose, riti, canti, preghiere, leggi, sentenze sapienziali.

È un patrimonio considerato sacro, perché alla sua origine c'è la rivelazione, consegnata da Dio ai suoi inviati.

Viene custodito gelosamente e si accresce nel tempo, con il progredire della rivelazione.

Per assicurarne una trasmissione più facile e fedele, viene anche messo per iscritto.

Le Sacre Scritture diventano regola di fede e di vita; sono accolte come ispirate da Dio stesso.

56 Gesù di Nàzaret accetta la tradizione di Israele, contenuta nei libri sacri; ( Mt 5,17 ) considera però semplicemente umane, e perciò caduche, le pur antiche tradizioni interpretative che gli scribi trasmettono con essa. ( Mc 7,5.8.13 )

57 La Tradizione apostolica

70-71

A sua volta il Maestro dà avvio alla propria tradizione di insegnamenti e gesti, che i discepoli ricevono e trasmettono. ( Mt 28,19-20; 1 Cor 11,23; 1 Cor 15,3; Fil 4,9; 1 Ts 4,2 )

La comunione di vita comporta innanzitutto la trasmissione orale, strumento privilegiato e sicuro della memoria in quel tempo.

Gli apostoli "trasmisero sia ciò che avevano ricevuto dalla bocca, dal vivere insieme e dalle opere di Cristo, sia ciò che avevano imparato per suggerimento dello Spirito Santo".8

Si sviluppa così la "Tradizione apostolica", in una varietà di forme: racconti, professioni di fede, inni, formule e riti liturgici, esempi e regole di vita, ordinamenti e istituzioni.

Anche questa Tradizione ben presto si deposita in testi scritti, ( Lc 1,1-4; 2 Ts 2,15 )redatti da autori divinamente ispirati in seno alla comunità cristiana delle origini.

58 Perenne attualità

612-613

Gli apostoli lasciano in eredità alle successive generazioni cristiane la loro testimonianza, viva e scritta, come un sacro deposito da custodire fedelmente e rivivere in situazioni sempre nuove. ( 1 Tm 6,20; 2 Tm 1,12-14 )

La Tradizione apostolica originaria, comprendente la Sacra Scrittura, si prolunga nella Tradizione ecclesiale posteriore, con il sostegno perenne dello "Spirito di verità" ( Gv 14,17 )
promesso da Gesù. ( Gv 14,16-17.26 )

La rivelazione non può essere accresciuta.

Viene però comunicata, esplicitata, attualizzata.

La luce della divina rivelazione si propaga attraverso la dottrina, il culto e la prassi della Chiesa, servendosi di vari canali concreti: insegnamento del papa e dei vescovi, predicazione e catechesi, liturgia e arte, comportamento esemplare dei cristiani, soprattutto dei santi.

Nella fede della Chiesa, proclamata, celebrata e vissuta, si esprime in opere e parole la rivelazione di Dio in Cristo, senza aggiunte e senza sottrazioni, ma sempre viva ed operante.

Da una generazione all'altra viene trasmessa e ricevuta l'esperienza degli apostoli, che per primi incontrarono il Signore.

Solo rivivendo questa esperienza originaria si diventa cristiani. ( 1 Gv 1,1-3 )

Solo sul fondamento posto dagli apostoli una volta per sempre si può edificare. ( 1 Cor 3,5-17; Ef 2,19-22;
Eb 13,7-9; Gd 1,3 )

Per aderire al Signore e partecipare alla sua vita, è necessario ricordare ciò che egli ha operato e insegnato, custodire fedelmente la sua memoria, conformare ad essa i propri atteggiamenti.9

59 Tradizione e Bibbia

615

La Tradizione vivente della fede accoglie l'eredità apostolica, in particolare la Sacra Scrittura, come propria norma; la porta con sé attraverso i secoli, la interpreta e la vive.

Lo Spirito che l'ha guidata a riconoscere i libri sacri autentici e a fissarne l'elenco, il canone, la pone costantemente in atteggiamento di ascolto e di obbedienza, perché l'interpretazione sia corretta e obiettiva.

D'altra parte, la sua luce fa sì che nella Tradizione la Bibbia rimanga parola viva e feconda.

60 Ruolo del Magistero nella Tradizione

Sia nella Sacra Scrittura sia nella Chiesa risuonano molte voci.

561
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618-621

Non è sempre facile discernere il genuino messaggio rivelato.

A servizio di esso, il Signore ha posto il magistero del papa e dei vescovi.

Con l'autorità di Cristo e la grazia speciale dello Spirito, in atteggiamento di umile ascolto e di incondizionata fedeltà, essi hanno il compito di "interpretare autenticamente la parola di Dio scritta o trasmessa".

61 Con la guida dei pastori, tutti i fedeli partecipano attivamente alla trasmissione della fede.10

Ognuno è sostenuto dagli altri e contribuisce a sostenere gli altri, in una comunicazione perenne fino alla fine del mondo.

Possono cadere le particolari tradizioni umane di tipo teologico, disciplinare, liturgico, devozionale.

Non può venir meno la Tradizione della fede come tale, ad opera del popolo di Dio, animato dallo Spirito Santo e guidato dal Magistero.

62 La Rivelazione, che è comunicazione viva, si trasmette per Tradizione viva nella comunità dei credenti, servendosi della Sacra Scrittura come di un documento divinamente ispirato.

La Tradizione è la comunicazione della verità rivelata attraverso la dottrina, il culto e la vita del popolo di Dio.

Tutto il popolo cristiano, illuminato interiormente dallo Spirito Santo mediante il senso soprannaturale della fede, prende attivamente parte alla Tradizione, in comunione con i pastori, ai quali è affidato il compito di dare l'interpretazione autentica.

Indice

8 Dei Verbum 7
9 Dei Verbum 10
10 Lumen Gentium 12;
Dei Verbum 8;
Gaudium et Spes 11