Catechismo degli Adulti |
"Guarda se trovi in me altro che amore",12 sentì dirsi da Dio una grande mistica.
La prospettiva dell'amore gratuito aiuta a capire correttamente altre forme di linguaggio, con cui la Chiesa ha interpretato fin dalle origini l'inesauribile ricchezza del mistero della croce: riscatto, sacrificio, espiazione, soddisfazione, merito.
"Riscatto" "a caro prezzo" ( 1 Cor 6,20; 1 Cor 7,23; 1 Pt 1,18-19 ) significa che l'opera della liberazione è stata onerosa per Cristo; non che egli abbia pagato il prezzo a Dio come a un creditore esoso.
Anzi l'iniziativa parte proprio dall'amore di Dio ed è assolutamente gratuita, come la liberazione di Israele dall'Egitto.
"Sacrificio" è la morte di Gesù in quanto porta a compimento "una volta per tutte" ( Eb 7,27 ) il senso dei riti sacrificali dell'Antico Testamento: i sacrifici di alleanza, l'olocausto, l'oblazione, il sacrificio pacifico, quello di riparazione e quello di espiazione, soprattutto il sacrificio dell'agnello pasquale. ( Gen 15; Es 12,1-28; Es 24,1-11; Lv 1-7 )
Tali sacrifici convergono in definitiva verso un unico obiettivo: attuare la comunione dell'uomo con Dio, rendendolo partecipe della sua santità. ( Mt 26,28; Gv 1,36; Gv 19,36; 1 Cor 5,7; Ef 5,2 )
"Espiazione" è da intendere come purificazione, non come castigo sostitutivo. ( Eb 9,11-28; Eb 10,5-8 )
Cristo non è stato condannato da Dio al posto nostro, anche se ha sofferto al posto nostro e a vantaggio nostro. ( 2 Cor 5,14 )
Dio lo ha consegnato, non condannato; lo ha fatto diventare "maledizione per noi" ( Gal 3,13 ), ma non è stato lui a maledirlo.
L'amore di Dio ha fatto di Cristo lo strumento di espiazione, ( Rm 3,25; 1 Gv 4,10 ) cioè di purificazione dei nostri peccati, di riconciliazione dei peccatori e di restaurazione dell'alleanza.
La croce del Redentore non ci esime dal portare la nostra.
Al contrario ci risana e ci rimette in piedi, perché camminiamo sulle sue orme.
Siamo chiamati, come lui, a servire gli altri, accettando fatiche, rinunce e sofferenze. ( 1 Pt 2,21 )
"Soddisfazione" vuol dire che la croce di Cristo ricostruisce l'ordine oggettivo del mondo e il suo giusto rapporto con Dio, riparando i danni causati dal peccato.
Dio è soddisfatto nel suo amore creatore e santificatore, nel suo voler dare appassionato.
È giusto con se stesso, perché egli è carità.
La sua è una giustizia giustificante, che rende giusto chi non lo è e concretamente coincide con la sua misericordia.
È lui stesso che suscita la mediazione e l'intercessione di Cristo, e subordina ad essa ogni suo altro dono.
"Merito" esprime il valore sommo davanti a Dio dell'offerta di sé, con cui il Cristo si dispone a ricevere dal Padre la gloriosa risurrezione e a diventare principio di vita nuova per i peccatori.13
In definitiva tutte le interpretazioni convergono nell'indicare la compiacenza del Padre per la dedizione del Cristo e la costituzione di lui risorto come unico Salvatore per tutti.
259 Le forme di linguaggio, con cui nella tradizione cristiana è stato presentato il mistero della redenzione, vengono interpretate correttamente nella prospettiva dell'amore prioritario e gratuito del Padre; fuori di essa rischiano di essere fraintese.
Indice |
12 | Beata Angela da Foligno, Il Libro, Memoriale, 4, 193 |
13 | Concilio di Trento, Sess. VI, Decr. Sulla giustificazione 7 |