Catechismo degli Adulti |
In lui morto è redenta
la nostra morte, in lui risorto tutta la vita risorge.( Messale Romano, Prefazio pasquale II )
Piero della Francesca, Cristo risorto, 1459, Sansepolcro ( Arezzo ), Museo Civico
Procedendo dai primi piani verso il fondo, incontriamo il manipolo dei quattro soldati, le due aste del vessillo e della lancia, il sarcofago sovrastato dal Risorto, le due file oblique di alberi, ancora spogli a sinistra e già verdeggianti a destra, che inquadrano il Cristo, le colline con arbusti e un castello, infine il cielo sereno con sottili nuvolette orizzontali.
Il Signore risorto si erge imponente sull'orizzonte prospettico, tenuto basso all'orlo del sarcofago.
La sua figura coincide con l'asse verticale centrale; è ieratica, frontale, immobile.
Non sta uscendo dal sepolcro, ma tiene il piede posato sull'orlo con tranquilla sicurezza e il vessillo della vittoria piantato fuori con forza.
Fissa con grandi occhi e potente sguardo magnetico.
Egli è la roccia che ci salva, la presenza misteriosa che veglia sul mondo.
La luce naturale mattutina, che viene da sinistra, crea chiaroscuri e variazioni tonali, si concentra sul volto, sul fianco, sul manto rosa perlaceo del Risorto, sulle cornici bianche e le specchiature rosse del sepolcro, sull'abbigliamento vivace dei soldati; dirada la semioscurità della campagna; si propaga come alba purissima nel cielo sereno, striato di nuvole.
Si compie un triplice passaggio: dalla notte al giorno, dall'inverno alla primavera, dal sonno alla veglia.
Cristo è il vincitore delle tenebre, la primizia della nuova creazione.
260 La storia di Gesù non finisce con la morte: numerosi segni manifestano che egli vive nella gloria della risurrezione, come Signore che dona lo Spirito.
Per mezzo di lui anche noi risorgiamo a vita nuova; sperimentiamo la gioia di amare e di offrire noi stessi in sacrificio, la più limpida e duratura che ci sia.
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