Catechismo degli Adulti |
Vi esortiamo, fratelli … a farvi un punto di onore: vivere in pace, attendere alle cose vostre e lavorare con le vostre mani, come vi abbiamo ordinato, al fine di condurre una vita decorosa di fronte agli estranei e di non aver bisogno di nessuno. ( 1 Ts 4,10-12 )
Bruno Saetti, Gesù divino lavoratore, 1953,
Assisi,
Galleria d'arte Contemporanea della Pro Civitate Christiana
La scena accenna a un cantiere di lavoro nel quale sono all'opera cinque carpentieri, intenti ad erigere un edificio solo in parte completato.
Siamo al termine della giornata: il sole è ormai basso sull'orizzonte.
La stanchezza si fa sentire.
Si accende il dialogo tra un giovane carpentiere, in piedi, al centro della scena, e un operaio seduto, in basso a sinistra.
Un anziano operaio, sulla destra, solleva la testa e si volge al giovane.
Due carpentieri, intenti a un lavoro che li pone in equilibrio precario, guardano dall'alto.
Nel complesso, la presenza umana prevale sulle opere realizzate o da compiere.
L'uomo non è annullato o sopraffatto dal lavoro.
Anche sui luoghi e nei tempi del lavoro vi è spazio per la vicinanza e il dialogo.
Il giovane carpentiere al centro del quadro è Gesù, il divino lavoratore, che con l'esempio e la parola dà senso all'impegno dell'uomo nel trasformare il mondo.
È lui il sole che ne illumina i progetti.
L'uomo è il soggetto e il fine del lavoro e dell'economia.
1112 Il cristiano vive il lavoro e il riposo come un dono di Dio, libero dall'ansia di produrre e dall'avidità di possedere, che accecano il cuore e portano a sfruttare i più deboli. Condivide volentieri i beni con gli altri; si impegna perché la dignità e i diritti della persona umana vengano posti a fondamento dell'ordine economico e perché sia rispettato l'ordine armonioso della natura.
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