Catechismo degli Adulti |
La nostra patria è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutte le cose. ( Fil 3,20-21 )
Valentino Vago, V. E. 92, 1993, Milano, Collezione dell'artista
La vita futura è proposta ricorrendo alla metafora del cielo, non nuova ma qui interpretata in modo del tutto originale.
Lo sguardo dell'artista è aperto verso il cielo profondo e definitivo, non turbato da venti e nubi, ultima propaggine del mondo presente.
Scendendo verso il basso, verso di noi, le nubi da bianche si fanno dorate, alludendo forse alle porte dorate che danno accesso alla liturgia celeste.
Il primo passo verso il mondo futuro, sembra suggerire il dipinto, è una totale e dolce immersione nella luce divina.
Ma il mondo futuro non è pura e semplice dissolvenza.
I tratti orizzontali perfettamente rettilinei, che solcano il dipinto, possono ben rappresentare le tracce del presente, destinate a permanere e, passando attraverso la luce dorata, a ricomparire ancora più vivide e nette.
Il segno estremo, un ghirigoro che esce dal dipinto verso l'alto, è all'insegna dell'imprevedibile: ci attende una sorta di gioco dalle regole ancora sconosciute, un disegno totalmente nuovo, un intreccio originale tutto da dipanare.
1184 Da Dio Padre veniamo e a lui ritorniamo, al seguito di Cristo, sostenuti dalla grazia dello Spirito.
Dio nel suo amore è giudizio, perché in rapporto a lui si definisce la nostra identità; è purificazione, perché egli completa la nostra conversione e ci rende degni di sé; è risurrezione, perché porta a perfezione l'uomo in tutte le sue dimensioni; è perdizione per chi lo rifiuta definitivamente; è paradiso, perché dona se stesso e ogni beatitudine.
La sua promessa ci fa camminare saldi nella fede, come vedendo l'invisibile.
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