18. Metz ( Impero tedesco ) dal 6 al 11 agosto 1907
Organizzato da: Mons. Benzler, vescovo di Metz.
Presidente: Cardinale Vincenzo Vannutelli, Legato Pontificio e Mons. Heylen.
Segretari generali: Delcourt-Haillot, rev. Esther Bouquerel e il Can. Henri Collin.
Due innovazioni caratterizzarono il XVIII Congresso eucaristico internazionale che si tenne nella città lorenese di Metz, inglobata nell'impero tedesco dopo la sconfitta delle armate francesi a Sedan nel 1871.
La prima fu il corteo d'onore preparato per il ricevimento del Cardinale Vinceno Vannutelli, Legato pontificio.
Giunto in città nel pomeriggio del 5 agosto egli fu accompagnato fino al palazzo episcopale e poi in cattedrale da un corteo di duemila uomini con bandiere e da bande musicali.
Accanto al cardinale vi erano Mons. Willibrord Benzler, O.S.B.,Vescovo di Metz e il Conte Zepplin-Aschhausem, presidente del dipartimento.
Nella straordinaria cattedrale gremita di fedeli, si tenne la cerimnia di inaugurazioni delle solenni celebrazioni del Congresso.
In quella notte Metz fu illuminata mentre concerti si tenevano nelle piazze principali soprattutto per gli stranieri che si erano riversati in città.
La seconda novità fu la processione dei bambini delle scuole parrocchiali alla cattedrale nel primo pomeriggio del giorno di apertura.
Essi erano stati convenientemente preparati dall'infaticabile padre Durand, che aveva indirizzato loro una lettera circolare spiegando loro gli scopi e il significato del Congresso ed impegnandoli ad offrire il loro contributo di preghiera e di sacrificio.
Da tutte le scuole della città circa settemila fanciulli marciarono in ranghi serrate verso la cattedrale dove ricevettero la benedizione del Legato prima che avesse avvio la prima delle assemblee generali del Congresso.
In qualche modo si potrebbe dire che questo Congresso Eucaristico fu la continuazione di quello di Tournai perché, secondo i desideri di papa Pio X, gli organizzatori presero la decisione di favorire l'applicazione pratica del decreto pubblicato dalla Sacra Congregazione del Concilio sulla comunione frequente o quotidiana.
Il Cardinal Legato, nel suo discorso inaugurale aveva sostenuto che « si tratta di far entrare nelle abitudini e nella pratica della vita cristiana il Decreto pontificio sulla Comunione frequente e quotidiana, decisione che i Congressi precedenti hanno tanto contribuito a far maturare.
Vi sarà gradito, ne sono sicuro, ascoltare le stesse parole che il Sommo Pontefice ci indirizzò nelle sue recenti lettere: "Vogliamo che ci si applichi a stimolare un grande amore al sacro convito e il desiderio di avvicinarsi ad esso tutti i giorni.
È quello, potete starne certi, il cammino più breve per procurare la salvezza di ogni anima e della società tutta intera: esortare tutti i fedeli ad avvicinarsi a Gesù presente e vivente nell'Eucaristia …" ».
Il volume degli Atti, riportando le cronache del XVIII Congresso Eucaristico internazionale, ci segnala la presenza a Metz di 2 cardinali, cinque arcivescovi, 19 vescovi, 13 abati.
Mercoledì 7 agosto, dopola messa pontificale celebrata nella cattedrale, si diede inizio alle assemblee del Congresso distribuendo la sezione tedesca e quella francese in due diverse sale dell'hotel Terminus.
In una delle prime relazioni il padre sacramentino A. Bettinger presentò un dotto studio sulle condizioni richieste dalla Chiesa per la Comunione frequente e quotidiana ed i motivi che facevano desiderare che la "pia pratica" si diffondesse in tutto il mondo cristiano.
Vennero in seguito altri interventi sui mezzi più appropriati per attirare le anime al divino convito.
Al termine della sessione il cardinal Fisher, arcivescovo di Colonia, manifestò in francese ai vescovi e cattolici francesi presenti la sua simpatia e la sua vicinanza nel momento di prova che stavano attraversando.
"Qui noi siamo non Francesi o Tedeschi, ma cattolici, cioè figli della stessa madre che amiamo di tutto cuore.
Ed è per me un dovere salutare in modo del tutto particolare i vescovi francesi venuti in così gran numero a questo Congresso.
Noi condividiamo le sofferenze di cui il buon Dio ha voluto caricarli e noi preghiamo per la Fancia cattolica".
E il giorno successivo l'arcivescovo di Besançon, a nome di vescovi francesi "che soffrono e pregano" testimoniò la più profonda gratitudine del clero francese.
Le preoccupazioni che la politica potesse in qualche modo interferire con l'ordinato svolgimento dell'assise furono così dissolte da parole di pace dettate dall'amore all'Eucaristia.
Le sessioni generali, tenutesi alternativamente in tedesco e francese continuarono con la presentazione di conferenze tutte incentrate intorno ai temi eucaristici.
Le riunioni sacerdotali rivestirono un carattere imponente sia per la presenza di duemila sacerdoti che per l'importanza dei tremi trattati sempre relazionati con l'applicazione del recente decreto pontificio.
I vescovi Heylen e Schmitt parlarono del dovere della santificazione personale del sacerdote e altri eminenti membri del clero religioso e secolare indicarono alcune opere speciali che si propongono di aiutare i sacerdoti a crescere nell'amore alla Santissima Eucaristia.
Tra queste si segnalarono l'Unione Apostolica, la Lega Eucaristica Sacerdotale e l'Associazione dei Sacerdoti Adoratori.
Quest'ultima opera, di recente fondazione, contava tra i suoi iscritti 75 mila sacerdoti , 200 vescovi e 10 cardinali.
La sera, in cattedrale, la Benedizione solenne fu preceduta dal sermone di Mons. Korum sul Sacrificio della Santa Messa.
Il giorno 8 agosto proseguì la lettura delle relazioni che si occuparono successivamente della comuione pasquale, delle opere eucaristiche più indicate per realizzare il fine della comunione frequente, dell'adorazione perpetua.
Il sermone della sera in Cattedrale offrì un'interpretazione eucaristica del Padre nostro.
Il giorno 9 agsto il calore soffocante non impedì che si riempissero al completo le vaste sale del Terminus.
A lato di mons. Heylen stavano mons. Dubois, arcivescovo di Verdun e mons. Maes, vecovo di Covington, ( USA ).
Tra le varie relazioni, assai vivace fu quella del rev. Cotty, parroco di una cittadina della lorena, che suscitò una accalorata discussione sulla possibilità di attrarre alla Chiesa gli operai utilizzando anche opere di carattere economico e non soltanto religioso.
Sulle associazioni operaie si espresse anche p. Lintelo, apostolo infaticabil della comunione frequente, che presentò alcune note riguardanti il successo ottenuto con alcuni ritiri speciali predicati apposta per gli operai.
"L'Eucaristia fonte di fede e di amore" fu il tema trattato nel sermone serale in cattedrale da mons. Foucault, vescovo di Saint-Dié.
Il 10 agosto, dopo il discorso di p. Durand sull'importanza della preparazione per la prima comunione, un vescovo missionario in Cina edificò i presenti narrando la fede profonda dei cristiani cinesi e i sacrifici eroici che essi compiono per non perdere una sola messa.
Domenica 11 agosto, il Congresso giunse alla conclusione.
La messa pontificale fu celebrata dal cardinal legato con l'assistenza di 28 vescovi in cappa e mitria e alla presenza del presidente regionale, di vari generali, del Sindaco di Metz e di una moltitudine immensa.
La grande processione finale, per la quale era stata necessaria l'autorizzazione del governo locale avvallata dal governo dell'impero, prese il via alle 16 e 30 dalla cattedrale e si snodò in mezzo ad un oceano di fedeli su strade e piazze ornate di festoni ed arricchite da archi di trionfo.
Più di trentamila uomini marciavano in file multiple tra una folla stimata in circa 200 mila persone.
Dopo un largo percorso ritorno, sul far della sera, alla cattedrale dove il Legato diede l'ultima benedizione eucaristica.
Caduta la note, la città fu brillantemente illuminata a festa da luci elettriche.
Il legato papale percorse la città in auto scoperta per godere i fuochi d'artificio voluti dal comitato locale.
L'interno della cattedrale di Metz.