Io ho scelto voi |
Ma quando si parla di preghiera, in genere si pensa a un insieme di domande, più o meno insistenti, talora esaudite, talora andate a vuoto.
Sono ritenute una debolezza, tanto che qualcuno le interpreta come cedimenti in dignità e personalità.
Non poche volte, poi, molti accompagnano la preghiera di domanda con simboli propiziatori, quasi magici, che le danno un carattere commerciale, fatto di meriti, costi, offerte e quindi alla fine di apprensione e pretesa di esaudimento.
Per questo, in genere, si pensa che, anche nel migliore dei casi, questa sia la forma meno alta di preghiera.
La preghiera di domanda è invece una forma essenziale della preghiera cristiana.
I Vangeli sono ricchi di preghiere di domanda, sia di Gesù, sia rivolte a lui.
Nella stessa celebrazione eucaristica la Chiesa ci offre un modello di preghiera di intercessione: anzitutto l'invocazione del dono dello Spirito, ma anche la richiesta di grazia e benedizione per i vivi e per i defunti, e poi la preghiera universale ( o dei fedeli ).
In questa siamo invitati a pregare con Gesù per la Chiesa, per il mondo, per i poveri e per le necessità nostre e dell'assemblea.
Se siamo capaci di andare oltre la concretezza e la episodicità di ogni domanda e scaviamo nel significato profondo del chiedere, scopriamo alcune cose importanti.
Anzitutto, chi domanda ha un progetto nella sua vita, anche se non del tutto ben delineato, in cui colloca e ritiene che svolga un ruolo importante ciò che chiede.
Poi, se la domanda è rivolta a Dio attraverso Gesù Cristo, allora è come se si dicesse a Dio: "Sii tu il custode del mio progetto, affido a te la possibilità che si sviluppi e arrivi a compimento, come si è compiuto nella vita, morte e risurrezione di Gesù".
Se la preghiera di domanda è di un cristiano, abitato dallo Spirito - quindi in certo modo fatta nascere da lui -, allora si carica di un atteggiamento di abbandono filiale, di disponibilità: "Se tu sei il custode del mio progetto, che si fa concreto attraverso desideri, richieste di doni, proposte di cose semplici e quotidiane, accetto di far entrare il mio piccolo progetto nel tuo grande progetto del Regno, e quindi di assumere una destinazione e un significato nuovi per il dono che ti chiedo, e perciò anche, se necessario, un esaudimento diverso da quello che attendo".
Chi non ha il coraggio di domandare, spesso è perché non ha progetti o si ritiene autosufficiente: esattamente l'opposto di quel che deve essere un cristiano.
Ogni preghiera di domanda invece è possibile e doverosa, se è come quella accorata, insistente, decisa, ma piena di abbandono, di Gesù nell'orto del Getsemani ( Mc 14,36 ).
Anzi, spesso solo domandando con insistenza capiamo fino in fondo l'importanza di ciò che chiediamo ( Lc 11,9-10 ).
Indice |