Io ho scelto voi |
Nel mese di ottobre la Chiesa invita le comunità ecclesiali a vivere un periodo di crescita nella sensibilità e nell'impegno verso il problema dell'annuncio del Vangelo a tutti gli uomini e a tutti i popoli.
Ognuno, con il suo gruppo, è chiamato a sentire il respiro universale della Chiesa.
Assumere una dimensione missionaria significa anzitutto sentirsi in missione sul fronte più vicino, quello della gente che incontriamo nei luoghi usuali della nostra esistenza: la scuola, il quartiere, la strada …
Ogni persona che attende l'annuncio del Vangelo è destinatario della missione della Chiesa e ogni cristiano deve sentirsi missionario.
Ma i confini della Chiesa sono grandi quanto il mondo, e la crescita del Vangelo tra i popoli più lontani, nelle situazioni umanamente più difficili, in povertà e precarietà di strutture, magari in mezzo a persecuzioni, ci riguarda tutti da vicino.
In quei continenti e tra quei popoli in cui le comunità cristiane sono ancora piccola minoranza, oggi le Chiese hanno ancora bisogno di essere sostenute nell'annuncio, nella formazione dei ministri della comunità, nel servizio di promozione umana dell'ambiente sociale …
Le iniziative che, soprattutto nel mese missionario, vengono prese per sensibilizzare a questi problemi, per offrire concreti contributi alla loro soluzione, aiutano a formare anche nelle nostre comunità una coscienza missionaria, il desiderio cioè di incontrare tutti gli uomini per dire loro, con le parole e con i fatti, che Gesù è il Salvatore di tutti.
L'impegno missionario non si limita ovviamente ad un mese dell'anno.
Il legame tra le nostre Chiese locali e quanti nel mondo vanno ad annunciare e testimoniare il Vangelo si può esprimere in tanti modi più stabili e continuativi.
Un posto importante assumono al riguardo i gruppi missionari e i movimenti per il terzo mondo.
Sono forme di impegno che possono giungere anche a scelte di vita e di servizio temporaneo o permanente.
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