Io ho scelto voi |
Un messaggio così sorprendente non poteva non suscitare forti reazioni nel mondo palestinese, segnato da tensioni e carico di pregiudizi.
Per i farisei, rigidi cultori della tradizione dei padri, solo la pratica meticolosa della Legge mosaica avrebbe fatto decidere Dio a instaurare il suo Regno e a inviare il Messia.
Tra i membri di questo movimento religioso c'era anche chi guardava con disprezzo i peccatori e il popolino ignorante della Legge.
Il desiderio di una comunità pura discriminava anche quanti erano segnati nel corpo da handicap e malattie.
L'ansia per un regno d'Israele, libero dall'oppressore, creava solchi profondi tra chi sosteneva l'opposizione violenta alle forze di occupazione e chi, in qualche misura, collaborava con esse.
C'era anche chi, in nome di un nazionalismo esasperato, guardava ai popoli pagani come a gente da evitare.
In questo clima, carico di polemiche e di tensioni, Gesù rende presente la novità dell'atteso regno di Dio con il gesto e la parola semplice di un perdono gratuito, offerto a tutti senza discriminazioni.
Egli si fa amico dei pubblicani e dei peccatori.
Siede a mensa con loro, dimostrando così che l'insperata comunione con Dio è offerta anche a loro.
Soprattutto colpisce il modo di insegnare, così diverso da quello degli altri maestri di allora.
La gente esprime il proprio stupore: "Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità" ( Mc 1,27 ).
Egli infatti non si sente legato all'autorità dei grandi dottori della Legge, ad una tradizione ormai fissata: "Erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi" ( Mc 1,22 ).
Ha persino l'ardire di affermare che la propria autorità di legislatore è superiore a quella del grande profeta Mosè: "Avete inteso che fu detto agli antichi … Ma io vi dico …" ( Mt 5,20-48 ).
Gesù non accetta del tutto né ruoli né tradizioni precostituite.
Ma la sua non è una contestazione volubile ed arbitraria.
C'è un segreto profondo che guida la sua azione e fa emergere una libertà così inaspettata.
Cristo con l'emorroissa, Roma, catacomba dei Ss. Pietro e Marcellino
"Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?
E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste". ( Mt 5,43-48 )
Raffaello, La Trasfigurazione
Indice |