Venite e vedrete |
Non si può restare prigionieri dei sogni.
Da giovani diventiamo consapevoli che dipende anche da noi raggiungere certi obiettivi, tradurre in concreto gli ideali.
Il desiderio può diventare progetto, e progettare vuol dire "mettere davanti", "buttarsi in avanti", muovere un passo dopo l'altro verso la meta.
Progettare realisticamente comporta delle scelte.
Acquisire un titolo di studio, sviluppare una capacità professionale, dar vita a un rapporto profondo con l'altro/l'altra oppure decidere di donare la propria esistenza a tutti: sono progetti consegnati alle nostre mani; possiamo farli diventare realtà.
È altrettanto vero però che la realtà può diventare un ostacolo.
L'esperienza del limite, del fallimento, dell'errore può ricacciarci nel fatalismo rassegnato.
Credere in Gesù e decidere di seguirlo è darsi un progetto forte, che non esonera tuttavia dalla fatica né dalla possibilità del fallimento.
Ma la fede suscita in noi una sostanziale fiducia nel futuro nostro e del mondo, alimenta in noi la convinzione che il futuro è nelle nostre mani, ma che non siamo lasciati soli: Dio stesso coopera al bene di quanti confidano in lui.
Il nostro futuro, personale e del mondo intero, grazie a Cristo è aperto a una promessa di bene.
Così la nostra fede diventa speranza, una speranza concreta di dare realtà ai nostri desideri.
La parola del vangelo ci disegna un progetto e il dono dello Spirito ci abilita a perseguirlo.
Così la nostra speranza diventa concreta carità, scelte grandi e piccole che conducono a gesti di amore, di fraternità solidale.
Lo Spirito di Dio illumina le nostre scelte e sostiene le nostre decisioni, liberandoci dal disorientamento e dal fatalismo.
L'amore che Dio ha per noi diventa progetto; ci rende capaci di imitarlo traducendolo in pratica verso il nostro prossimo.
Così il suo amore diventa il nostro e la carità diventa vita.
L'esperienza morale prende forma nella crescita graduale della persona: attraverso azioni, intenzioni, atteggiamenti interiori, l'uomo costruisce se stesso, si dà un'originale fisionomia morale.
Attraverso l'impegno di fare il bene, egli si rende buono.
Quanto più si fa il bene, tanto più si diventa liberi.
Le nostre scelte non cambiano soltanto il mondo intorno a noi, ma plasmano il nostro carattere, danno un orientamento unitario e coerente alla vita.
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