Eucaristia, comunione e comunità |
Ti rendiamo grazie, o Padre nostro, per la vita e la conoscenza che ci hai dato per mezzo di Gesù tuo Figlio.
Gloria a te nei secoli!
Come questo pane spezzato, prima sparso sui monti, è stato raccolto per farne uno solo, così raccogli la tua Chiesa dalle estremità della terra nel tuo Regno.
Poiché a te è la gloria e la potenza per Gesù Cristo nei secoli. ( Didaché, IX, 4 )
Nell'Anno Santo della Redenzione, raccogliamo il messaggio che viene a noi dall'Eucaristia e lo consegniamo alle nostre Chiese.
L'Eucaristia sia sempre più centro e vertice1 delle comunità cristiane e la sua forza plasmatrice si sveli in autenticità di vita e in generosità di opere.
Sia segno efficace della comunione che dall'unico pane si diffonde nell'unico corpo ecclesiale perché tutti, compiendo ciò che manca alla passione di Cristo, adorino il Padre in spirito e verità.
Sia viatico alla comunità cristiana: dall'Eucaristia essa accolga la rivelazione dell'amore di Dio, la letizia dell'unità fraterna, il coraggio della speranza, per essere con Cristo pane spezzato per la vita del mondo.
1. - Con l'animo dell'apostolo Paolo, che si rivolgeva alla comunità di Corinto, noi consegniamo ciò che la Chiesa intera ha ricevuto: « Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese il pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: " Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me ".
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: " Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me " » ( 1 Cor 11,23-25 ).
2. - Questa consegna si rinnova ogni volta che celebriamo il mistero eucaristico.
L'Eucaristia è dono fatto dal Padre alla Chiesa e, per mezzo della Chiesa, al mondo.
La Chiesa lo celebra con fede, e con fede lo offre all'umanità.
Così Dio manifesta, oggi come sempre, la sua fedeltà alle promesse, il suo impegno all'alleanza, la sua volontà di comunione con noi.
L'Eucaristia è frutto della potenza dello Spirito Santo.
Invocato dalla comunità raccolta in preghiera, lo Spirito trasforma il pane e il vino nel corpo e nel sangue di Cristo, rinnova la vita di coloro che partecipano al sacrificio e plasma la Chiesa come comunità.
L'Eucaristia è presenza di Cristo redentore.
Cristo che è con noi tutti i giorni sino alla fine, è presente nel mistero del pane e del vino in modo vero, reale, sostanziale.
Così nell'Eucaristia ci viene offerto il memoriale della nostra salvezza, il segno della nuova alleanza e l'anticipazione del Regno.
Essa è il sacramento del sacrificio offerto da Cristo sulla croce, il segno della sua vittoria sulla morte, il cibo e la bevanda dei pellegrini verso il Regno.
E il mistero della fede!
Noi lo crediamo e lo adoriamo.
3. - L'Eucaristia è comunione di Cristo con il Padre: primogenito tra i risorti, per mezzo dello Spirito, Cristo si offre come sacrificio per la nostra salvezza.
Tutta la sua vita è presente in questa offerta.
L'Eucaristia è comunione di Cristo con noi: associati al suo gesto di totale oblazione, diventiamo con lui vittima gradita a Dio.
La comunione con lui è la via che conduce al Padre.
L'Eucaristia è il massimo sacramento ecclesiale: dall'Eucaristia la Chiesa nasce come comunità nuova.
Ha per legge il nuovo precetto di amare e trova in Cristo il suo modello di comunione.
L'Eucaristia è amore che diventa missione: consumando il sangue sparso per la remissione dei peccati, la Chiesa si offre con Cristo per la vita del mondo, luce e segno di comunione universale.
4. - Nell'Eucaristia sono presenti le « opere mirabili che Dio ha compiuto nella storia.
Di tutte, l'Eucaristia è l'opera più mirabile.
Mentre contempliamo il mistero, rendiamo grazie a Dio e proclamiamo: Noi ti ringraziamo, o Padre, per i segni grandi del tuo amore che a noi si svela nella creazione, nella storia dell'uomo, e nella piena rivelazione del tuo Figlio Gesù.
Per la potenza dello Spirito egli è venuto tra noi, nel seno purissimo di Maria.
Fece del mondo la sua casa, elesse i poveri, annunciò pace e riconciliazione a tutti, si diede liberamente alla morte di croce.
Per amore egli è venuto, d'amore è vissuto, con amore si è donato a te e in un gesto supremo d'amore si è sacrificato per noi.
Nell'ultima cena, riunito con i discepoli, dopo averci dato il comandamento nuovo, segno di eterna alleanza, ci lasciò il suo corpo e il suo sangue per la remissione dei peccati.
Noi ti ringraziamo, o Padre, per questo santissimo segno.
Lo accogliamo come dono della tua misericordia che ci trasforma e ci da un cuore nuovo, come grazia di riconciliazione e come segno di comunione.
Per mezzo del tuo Spirito, che è Signore e dà la vita, donalo sempre sull'altare della Chiesa e del mondo.
« Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice, annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell'attesa della tua venuta ».2
Indice |
1 | Ad Gentes, n. 9 |
2 | Cfr. Messale Romano, Acclamazioni dopo la consacrazione. |