La sala della comunità un servizio pastorale e culturale |
24. - Oltre ai tradizionali media del cinema e del teatro, la sala della comunità oggi è anche occasione per creare percorsi educativi con la televisione, la musica e le nuove tecnologie.
La sala utilizza ogni strumento di comunicazione a seconda delle proposte e delle persone a cui vuole riferirsi.
Per la diversità degli strumenti e per la varietà dell'utilizzo oggi la sala della comunità si presenta come una struttura polivalente:
luogo per gli incontri e i dibattiti che segnano la vita interna della comunità ma anche quella esterna, con confronti su temi importanti sia dal punto di vista civile che culturale,
per la preparazione alla celebrazione per i ragazzi dell'iniziazione cristiana e
per manifestazioni di carattere culturale, come mostre, conferenze e momenti di intrattenimento e di festa.
Riportiamo di seguito alcune riflessioni introduttive a partire dai media tradizionali - cinema, teatro, televisione, musica - per dedicare un paragrafo specifico alle nuove tecnologie.
Il cinema, forte anche dei suoi cento anni di storia, sta riscoprendo accanto alla funzione classica di divertimento, la natura di luogo comunitario di lettura e rappresentazione della realtà.
In una società che vive uno stato di saturazione da immagini, dovuto soprattutto alla forte presenza e pervasività della televisione, il cinema, quasi per contrasto, si sta riappropriando della sua qualità di immagine particolare, per certi versi anche straordinaria - per dimensioni e per condizioni di proiezione -, che è in grado di restituire forza e profondità all'immagine tornando ad interpellare in modo forte gli spettatori.
La sala della comunità, proprio partendo da questa nuova sottolineatura delle funzioni del cinema, può contribuire ad un recupero della dimensione della festa.
Una programmazione non episodica e strutturata attorno ad un preciso progetto faciliterà lo sviluppo di un'attività continuativa e capace di creare una partecipazione attenta e fedele.
26. - La sala della comunità non dimentichi la preziosa forma del cineforurn.
Esso non si presenta come offerta di film anche belli e non più inseriti nella programmazione commerciale.
Il cineforurn è un percorso educativo, un itinerario di proposte qualificate che favoriscono la partecipazione, svolgendo un compito educativo in senso ampio, perché, oltre alla crescita culturale, sviluppa anche la coscienza sociale e lo spirito democratico.13
Soprattutto così si rifiuta la tendenza individualistica che caratterizza gran parte del consumo culturale legato alle mode del nostro tempo.
La complessità del cineforum - per cui non esistono modelli esportabili indifferentemente in diversi contesti - deve tener conto soprattutto della tipologia - composizione, età, livello culturale - del pubblico a cui ci si rivolge e perciò impone una forte attenzione alla programmazione dei film, alla scheda di presentazione, alla conduzione del dibattito - momento imprescindibile - e all'attivazione in ogni caso di risposte, mediante schede di commenti, giudizi, voti.
Il cineforum così inteso è spazio di educazione alla responsabilità del giudizio.
Nonostante l'aumento esponenziale delle nuove tecnologie, la televisione rimane oggi lo strumento dominante nel nostro ambiente comunicativo, sia per la sua capacità - qualitativa e quantitativa - di coinvolgimento sia per il tipo di competenze tecniche che richiede.
Sulle potenzialità e sulle degenerazioni di questo strumento si è detto molto, così come sulle opportunità autenticamente didattiche e formative.
A nessuno sfuggono i talenti illusionistici e manipolatori così come la sua inarrestabile tendenza a confondere trasformando tutto, senza distinzioni, in un grande spettacolo - compreso il linguaggio religioso e l'esperienza della fede.
La sala della comunità può diventare occasione per creare una "deontologia del consumo televisivo": infatti, come per gli altri mezzi, il ruolo della televisione dipende dall'uso che ne facciamo e dalla nostra capacità di giungere ad un approccio critico.
28. - La sala della comunità è chiamata a diffondere - attraverso l'esperienza del teleforum - una competenza nell'uso della televisione che permetta di non essere dipendenti e di operare una selezione dei programmi, valorizzando in modo particolare la nuova produzione televisiva realizzata dall'emittenza cattolica attraverso la programmazione a carattere nazionale.
Il teleforum mutua dal cineforum gli aspetti metodologici: informazioni generali, notizie sulla trasmissione, visione comune e dibattito guidato.
Il momento del dibattito vede prevalere la capacità di analizzare il programma al fine di individuare alcune possibili linee di comprensione critica.
Per questo motivo è necessario che le comunità provvedano alla formazione di animatori che possano essere di aiuto nell'analisi delle trasmissioni.
Il teleforum si presenta inoltre come occasione di lettura fenomenologica e anche sociologica di alcuni aspetti della cultura dei media.
Per questo suo aspetto squisitamente educativo, il teleforum può diventare, nella sala della comunità, un positivo laboratorio per le persone impegnate in ambito didattico.
In vista dei suoi scopi educativi, la sala della comunità - come spazio di dialogo creativo con le forme espressive della cultura contemporanea - si presta, per la sua stessa struttura, a diventare una sorta di prezioso laboratorio filodrammatico.
Il teatro, infatti, possiede potenzialità comunicative e riflessive del tutto singolari, che lo rendono strumento appropriato per la sala della comunità.
Lo sviluppo contemporaneo del teatro ha messo in luce la sua natura di luogo in cui è ancora possibile, nell'epoca della comunicazione mediatica, instaurare un rapporto diretto tra uomini, ossia tra l'attore - voce in cui risuona la parola creativa dell'artista - e lo spettatore.
Ma indubbiamente l'elemento che caratterizza il teatro in senso comunitario è l'attivazione di positive dinamiche di gruppo, in seno alla realizzazione e alla messa in scena.
La sala della comunità può ospitare periodicamente recital dei ragazzi della comunità o gruppi teatrali in grado di offrire spunti per la riflessione guidata dello spettatore, ma anche spingere alla formazione di gruppi di ricerca, che abbiano l'obiettivo di reinterpretare, nella messa in scena, eventi e problemi provenienti dal territorio della comunità.
Anche la musica si offre come strumento adatto alle caratteristiche della sala della comunità, che può diventare una sorta di laboratorio musicale.
L'universo dei suoni infatti rappresenta un linguaggio di facile accesso per tutti, e il consumo musicale nell'epoca dei media è sicuramente assai diffuso soprattutto fra i giovani.
Anche per questo la sala della comunità deve farsi carico di una operazione culturale ed educativa in questo campo, favorendo percorsi per attraversare in modo critico il mondo della musica, in due direzioni: da una parte è possibile progettare cicli di ascolto guidato, dall'altra attivare gruppi musicali che raccolgano la creatività presente sul territorio.
Il discoforum rappresenta, per esempio, una modalità interessante di utilizzo della sala della comunità: ascoltare criticamente un concerto dal vivo o un disco costituisce un momento di aggregazione e di riflessione aperto soprattutto ai giovani, in cui affinare la propria attenzione verso i messaggi veicolati dalla produzione contemporanea, sviluppando utili analisi anche di tipo sociologico, senza dimenticare il piacere della fruizione comunitaria.
D'altra parte la sala della comunità può ospitare gruppi bandistici, cori o piccole orchestre, sviluppando una cultura musicale e una capacità creativa che valorizzi in modo particolare le realtà locali.
31. Le nuove tecnologie
Il progresso tecnologico ha comportato, in tempo recente, l'introduzione di nuovi strumenti di comunicazione, che per le loro potenzialità sono soggetti a una rapida diffusione sociale imponendosi a livello culturale e di costume.
Si tratta di tutti quei mezzi di solito raccolti sotto il nome di nuove tecnologie della conzunicazione e che sono caratterizzati da sistemi computerizzati.
Tra essi, oltre alla comunicazione satellitare e alla multimedialità, un ruolo di assoluto primo piano va sempre più rivestendo la rete internet.
Proprio le opportunità comunicative offerte da questi mezzi e la loro presenza a livello di consumo individuale li rendono una questione ineludibile per la sala della comunità, anche se questo pone il problema di come coniugare il loro carattere personale con la natura comunitaria e le finalità ecclesiali della sala.
32. - La soluzione può essere trovata operando su due livelli di integrazione: il primo strumentale, il secondo educativo.
Sul piano strumentale la predisposizione della sala della comunità all'utilizzo delle nuove tecnologie risponde a esigenze di aggiornamento funzionale.
Sempre più di frequente, infatti, la didattica richiede un supporto di tecnologia informatica, sia ai fini della presentazione multimediale dei contenuti sia per la ricerca di materiali disponibili in rete.
Oltre all'ormai consolidato utilizzo della videoconferenza, non tarderà a giungere la trasmissione satellitare di programmi culturali e di intrattenimento.
In tale prospettiva la sala della comunità potrebbe diventare occasione di utilizzo comunitario dei programmi satellitari.
Su un piano strettamente educativo, è facile intuire come i tradizionali compiti di riflessione critica sui contenuti mediatici richiedano di essere aggiornati alle nuove esigenze del consumo.
Indice |
13 | Cf. Giovanni Paolo II, Cinema, veicolo di cultura e proposta di valori. Messaggio per la XXIX Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali ( 28 maggio 1995 ) |