Repertorio Nazionale di canti per la liturgia |
Dell'Ufficio Liturgico Nazionale sul Repertorio Nazionale di canti per la liturgia
1. Lo scopo della pubblicazione di questa selezione nazionale di canti ( NB: non "dei" canti ) adatti alle celebrazioni liturgiche: non è quello di stabilire un'esclusività inappellabile, che avrebbe come effetto di rendere illegittimo l'utilizzo di qualsiasi altro canto ( cfr. Premessa, n. 5 ) ma è quello di segnalare e di rendere accessibili canti di un certo valore, quanto a testo, musica e pertinenza rituale.
Un certo numero di essi rischierebbe altrimenti di rimanere ignoto o sottovalutato.
Una gran parte invece ha già dato buona prova ed è confermata dall'uso ( cfr. Premessa, n. 2 ).
2. È esperienza documentabile che troppo spesso si scelgono, per celebrare la liturgia, canti che sono privi di uno o di tutti i caratteri fondamentali della celebrabilità:
validità teologica dei testi,
buona qualità linguistica e musicale,
cantabilità effettiva da parte di un'assemblea media e,
soprattutto, reale pertinenza rituale.
I canti del Repertorio nazionale, invece, si avvicinano a questi valori ed è per questo che sono stati selezionati.
Ciò non significa affatto che anche altri canti , oggi ( e domani ) in circolazione, non siano dotati di qualità analoghe, in maggiore o minor misura: essi perciò non vanno affatto considerati d'ora in poi come superati o esclusi ( cfr. Premessa, n. 5, n. 6, n. 7 ).
3. Il tipo di "utente" mediostatistico a cui questa selezione cerca di venire incontro, è la persona che frequenta le consuete assemblee parrocchiali della domenica.
Altre assemblee, più specifiche e più caratterizzate formate ad es. da bambini, o da giovani, o da anziani, o da membri di singoli movimenti ecclesiali, o da realtà monastiche o altre particolari comunità qui non sono state prese in considerazione ( cfr. Premessa, n. 8 ).
4. La pubblicazione del Repertorio nazionale dovrebbe persuadere tutti gli animatori musicali, in qualsiasi genere di assemblea liturgica, ad adottare nella scelta pratica dei canti, i medesimi criteri che hanno ispirato questa raccolta, anche se, in specie, questo potrà portare per buone ragioni a scelte differenti.
Il problema, in definitiva, non è se ammettere o escludere determinati stili musicali del passato o del presente.
L'importante oggi è apprendere l'arte del celebrare, la quale richiede che ogni elemento, o segmento della liturgia quindi anche il canto e le musiche venga a collocarsi in modo corretto e in maniera significativa entro la concreta dinamica del rito, per e nella singola assemblea e nel contesto che ad essa è proprio.
10/05/2000
Indice |