Volto missionario delle parrocchie nel mondo che cambia |
7 Perché dall'accoglienza dell'annuncio possa scaturire una vita nuova, la Chiesa offre itinerari d'iniziazione a quanti vogliono ricevere dal Padre il dono della sua grazia.
Con l'iniziazione cristiana la Chiesa madre genera i suoi figli e rigenera se stessa.
Nell'iniziazione esprime il suo volto missionario verso chi chiede la fede e verso le nuove generazioni.
La parrocchia è il luogo ordinario in cui questo cammino si realizza.
Fino ad oggi i sacramenti del Battesimo, dell'Eucaristia e della Confermazione venivano ricevuti nel contesto di una vita familiare per lo più già orientata a Cristo, sostenuti da un percorso catechistico di preparazione.
Ora, invece, ci sono famiglie che non chiedono più il Battesimo per i loro bambini; ragazzi battezzati che non accedono più agli altri sacramenti dell'iniziazione; e se vi accedono, non poche volte disertano la Messa domenicale; troppi, infine, dopo aver ricevuto il sacramento della Confermazione scompaiono dalla vita ecclesiale.
Questi fenomeni non assumono la stessa rilevanza in ogni parte del Paese, ma c'è chi parla di crisi dell'iniziazione cristiana dei fanciulli.
Nel contempo, non sono ovunque presenti cammini conosciuti e sperimentati di iniziazione per ragazzi, giovani e adulti desiderosi di entrare a far parte della famiglia della Chiesa.
Un ripensamento si impone, se si vuole che le nostre parrocchie mantengano la capacità di offrire a tutti la possibilità di accedere alla fede, di crescere in essa e di testimoniarla nelle normali condizioni di vita.
Per questo abbiamo pubblicato tre note pastorali sull'iniziazione cristiana, così da introdurre una più sicura prassi per l'iniziazione cristiana degli adulti, per quella dei fanciulli in età scolare e per il completamento dell'iniziazione e la ripresa della vita cristiana di giovani e adulti già battezzati.
Qui richiamiamo alcuni obiettivi importanti.
Anzitutto riguardo all'iniziazione cristiana dei fanciulli.
Si è finora cercato di "iniziare ai sacramenti": è un obiettivo del progetto catechistico "per la vita cristiana", cui vanno riconosciuti indubbi meriti e che esige ulteriore impegno per una piena attuazione.
Dobbiamo però anche "iniziare attraverso i sacramenti".
Ciò significa soprattutto salvaguardare l'unitarietà dell'iniziazione cristiana.
Non tre sacramenti senza collegamento, ma un'unica azione di grazia: parte dal Battesimo e si compie attraverso la Confermazione nell'Eucaristia.
È l'Eucaristia il sacramento che, continuamente offerto, non chiude un'esperienza, ma la rinnova ogni settimana, nel giorno del Signore.
Le sperimentazioni che, secondo le disposizioni date dai vescovi e limitatamente ad alcune parrocchie, alcune diocesi hanno avviato o stanno avviando circa una successione, diversa da quella attuale, della celebrazione della Confermazione e della Messa di Prima Comunione, potranno essere utili per una futura riflessione comune su questo tema.
Nel cammino di iniziazione, preparando ai sacramenti, occorre evitare due pericoli: il lassismo che svilisce il dono di Dio e il rigorismo che potrebbe lasciar intendere che il dono sia nostro, magari dimenticandosene subito dopo, facendo poco o nulla per l'accompagnamento mistagogico.
In prospettiva catecumenale, il cammino va scandito in tappe, con percorsi differenziati e integrati.
Occorre promuovere la maturazione di fede e soprattutto bisogna integrare tra loro le varie dimensioni della vita cristiana: conoscere, celebrare e vivere la fede, ricordando che costruisce la sua casa sulla roccia solo chi "ascolta" la parola di Gesù e la "mette in pratica" ( Mt 7,24-27 ).
La fede deve essere nutrita di parola di Dio e resa capace di mostrarne la credibilità per l'uomo d'oggi.
La partecipazione alla Messa domenicale va anche proposta come momento essenziale della preparazione ai sacramenti.
L'accoglienza dei fratelli, soprattutto se deboli - si pensi ai disabili, che hanno diritto a un pieno accesso alla vita di fede -, e il servizio dei poveri sono passaggi necessari di un cammino di maturazione verso il sacramento e a partire da esso.
L'iniziazione cristiana dei fanciulli interpella la responsabilità originaria della famiglia nella trasmissione della fede.
Il coinvolgimento della famiglia comincia prima dell'età scolare, e la parrocchia deve offrire ai genitori gli elementi essenziali che li aiutino a fornire ai figli l'"alfabeto" cristiano.
Si dovrà perciò chiedere ai genitori di partecipare a un appropriato cammino di formazione, parallelo a quello dei figli.
Inoltre li si aiuterà nel compito educativo coinvolgendo tutta la comunità, specialmente i catechisti, e con il contributo di altri soggetti ecclesiali, come associazioni e movimenti.
Le parrocchie oggi dedicano per lo più attenzione ai fanciulli: devono passare a una cura più diretta delle famiglie, per sostenerne la missione.
Come si è visto, "diventare cristiani" riguarda sempre più anche ragazzi, giovani e adulti: non battezzati, bisognosi di completare la loro iniziazione o desiderosi di riprendere dalle radici la vita di fede.
Le tre note sopra ricordate definiscono gli itinerari catecumenali previsti in questi casi.
Essi vanno inquadrati in una rinnovata attenzione al mondo dei giovani e degli adulti, per scoprire le difficoltà che molti incontrano nel rapporto con la Chiesa, per cogliere le tante domande di senso che solo nel Vangelo di Gesù trovano piena risposta, per suscitare attenzione alla fede cristiana tra gli immigrati non cattolici.
Si tratta di valorizzare i momenti - tutti, non solo quelli che appartengono strettamente alla vita comunitaria - in cui le parrocchie entrano in contatto con questo mondo lontano, distratto, incapace di dare un nome alla propria ricerca.
Decisivo resta l'incontro personale: ai sacerdoti, soprattutto, va chiesta disponibilità al dialogo, specie con i giovani.
Alla parrocchia, dunque, spetta non soltanto offrire ospitalità a chi chiede i sacramenti come espressione di un "bisogno religioso", evangelizzando ed educando la domanda religiosa, ma anche risvegliare la domanda religiosa di molti, dando testimonianza alla fede di fronte ai non credenti, offrendo spazi di confronto con la verità del Vangelo, valorizzando e purificando le espressioni della devozione e della pietà popolare.
All'immagine di una Chiesa che continua a generare i propri figli all'interno di un percorso di trasmissione generazionale della fede, si affianca quella di una Chiesa che, prendendo atto della scissione tra fede e cultura nella società, propone itinerari di iniziazione cristiana per gli stessi adulti.
La parrocchia assume così gli stessi tratti della missionarietà di Gesù: la sua sollecitudine verso tutti, per cui accoglie le folle e dona loro parola e vita, senza però lasciarsi rinchiudere da esse ( Mc 1,37-38 ); la cura per il gruppo dei discepoli, invitati a "seguirlo" ma anche ad "andare" ( Mc 3,14-15 ).
Gesù pensa alla comunità in funzione della missione, non viceversa.
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