Comunicazione e missione |
Nella trasformazione tecnologica in atto e nello scenario della rapida evoluzione che si registra nel campo informatico e della comunicazione, un posto di crescente rilevanza assumono internet e, più ampiamente, lo spazio virtuale.153
Internet è un po' radio, un po' televisione, un po' giornale, un po' posta espressa; è un ibrido da esplorare con attenzione e curiosità.
I nuovi media sono strumenti da valutare e utilizzare con spirito critico al pari degli altri.
Questo spazio virtuale costituisce un campo ampio, aperto, dai contorni ancora indistinti, impossibile da ridurre a una sola componente.
È votato a interconnettere e mettere in relazione tra loro i dispositivi di produzione, di registrazione, comunicazione e simulazione.
Diverse forme di integrazione tra queste tecniche e i media tradizionali ( telefono, cinema, televisione, libri, giornali, musei ) sono già in atto.
Gli sviluppi possibili sono straordinari.
Più che uno strumento, lo spazio virtuale è un nuovo contesto.
Stanno cambiando i concetti di spazio e di tempo.
È vero che la multimedialità esisteva prima dell'avvento delle nuove tecnologie, ma oggi è attuata in modo nuovo enfatizzandone il rilievo sociale: qualsiasi suono, musica, colore, immagine fissa o in movimento, variazione della luminosità, parola scritta e parlata, espressione tattile, può essere trasformato in sequenze numeriche e trasmesso su un unico canale.
Può essere manipolato, smontato e ricostruito.
È in atto un passaggio da mezzi di massa a media molto personalizzati: ognuno, cioè, può costruire il proprio medium.
Sono le conseguenze di una interattività strutturale che non deve distogliere, comunque, dalla necessità di una rete in cui vanno veicolati, scelti, immessi, offerti i contenuti.
Questa convergenza tra informatica, media e tecnologie della comunicazione interpella la comunità ecclesiale.
Il mondo è sottoposto a profonde trasformazioni che sospingono l'economia, la società, la vita privata degli individui e il loro senso religioso verso una nuova era.
A questo processo la Chiesa deve partecipare pienamente, forte del suo patrimonio di saggezza, visione antropologica e tradizioni culturali, religiose e sociali.
La nascente cultura segnata dalla presenza di media elettronici pervasivi e potenti solleva nuove domande, ma offre anche nuove opportunità per la comunicazione religiosa, la formazione e la stessa ricerca teologica.
Non basta travasare le espressioni della fede, i valori etici o i modelli di pensiero e di vita cristiani nei nuovi contesti comunicativi.
L'inculturazione della fede non si riduce a questo.
Se lo spazio virtuale non è un semplice strumento o un canale attraverso cui le persone comunicano, ma un contesto in cui gli stessi utenti sono in grado di cambiare la fisionomia e le dinamiche della comunicazione, all'interno di questo mondo la comunità ecclesiale deve essere, oltre che presente, anche consapevole delle sfide culturali che l'attendono.
I media interattivi permettono agli individui di navigare all'interno di enormi database di testi, suoni, grafica e video, attraverso elementi informatici senza punti di riferimento e senza gerarchie o fonti di garanzia.
Dal punto di vista religioso tutto questo può favorire fenomeni, già ampiamente diffusi e quanto mai pericolosi, come il sincretismo o la relativizzazione delle verità della fede.
La rapida espansione di internet sta conducendo alla creazione nello spazio virtuale di nuove comunità virtuali di apprendimento.
È un fenomeno complesso da seguire con attenzione per elaborare riposte pastorali pertinenti ed efficaci.
La presenza religiosa nello spazio virtuale è ampia e cresce di continuo.
Ogni giorno diocesi e istituzioni cattoliche ( università, scuole, comunità religiose, aggregazioni ecclesiali ) entrano in questo spazio virtuale.
Siamo invitati a non esitare a utilizzare la "rete delle reti" in riferimento all'evangelizzazione.154
Anche in questo mondo è possibile parlare del Vangelo, incontrandosi per condividere opinioni religiose, trovare sostegno nei momenti di crisi di fede, evocare e creare spazi nuovi di spiritualità.
È possibile ricreare un contesto virtuale di formazione ed evangelizzazione analogo a quello reale, senza alcuna pretesa di sostituire la relazione interpersonale o la dimensione sacramentale della fede, senza pregiudizi né eccessi di entusiasmo.
Il Vangelo merita di essere annunciato ed innestato anche in questo nuovo spazio comunicativo e di relazione.
Per molti navigatori della rete informatica potrebbe non esserci altro modo di essere raggiunti dall'unica parola che salva.
Indice |
153 | Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali,
La Chiesa e Internet; Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, Etica in Internet |
154 | Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, La Chiesa e Internet 10-12 |