Comunicazione e missione |
La Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali è un organismo della Conferenza episcopale italiana.169
Attualmente la Commissione si interessa di quattro ambiti pastorali: comunicazioni sociali; cultura; tempo libero, turismo e sport; beni culturali ecclesiastici.
La Commissione svolge compiti di studio, di proposta e di animazione nei settori di riferimento, mantenendo stretti contatti con i vescovi delegati delle regioni ecclesiastiche e collaborando con le altre commissioni episcopali.
Può avvalersi della collaborazione di esperti.
La Commissione ha il compito di dare continuità alle riflessioni e alle linee operative formulate dall'Assemblea generale dell'episcopato italiano, tenendo conto degli sviluppi del progetto culturale e delle iniziative promosse nel settore dell'emittenza radiotelevisiva.170
Oltre a studiare i problemi, ha il compito di promuovere progetti di formazione degli operatori, la promozione della sala della comunità e dei centri culturali, lo sviluppo di sinergie tra i media e la pastorale ordinaria.
Nel perseguire tali obiettivi si avvale della collaborazione della Segreteria generale della Conferenza episcopale e dei relativi uffici, coinvolgendo anche i centri di ricerca e formazione teologica, l'associazionismo, gli esperti e, in generale, il laicato aggregato.171
La Commissione episcopale, tramite la Segreteria generale, tiene i rapporti con gli organismi ecclesiali internazionali e in particolare con il Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali.172
L'ufficio nazionale per le comunicazioni sociali è un organismo della Segreteria generale.
Svolge incarichi di servizio nel campo delle comunicazioni sociali secondo le direttrici e i progetti della Conferenza Episcopale Italiana.
Tra i compiti dell'ufficio ci sono i servizi alla Segreteria generale, compresa la funzione di ufficio stampa.
Il direttore dell'ufficio svolge, normalmente, anche la funzione di portavoce.
Sul versante pastorale, l'ufficio ha il compito di tenere i contatti con gli incaricati regionali e con i direttori diocesani, al fine di promuovere iniziative di studio, di confronto pastorale e di collaborazione.
L'ufficio si pone a servizio delle strutture diocesane, favorendo la formazione, il coordinamento e la preparazione di sussidi.
Il servizio di coordinamento e di animazione si estende a tutti gli organismi che operano nei vari ambiti dei media e della comunicazione, con il compito di favorire formazione, studio e collaborazione.
All'ufficio nazionale spetta anche coordinare la presenza dei media collegati con l'episcopato italiano e di promuovere la collaborazione tra tutti i media di ispirazione cattolica, favorendo le sinergie e creando, attraverso convegni, seminari e gruppi di studio, occasioni per l'approfondimento, il confronto e la progettazione.
Per adempiere alle sue mansioni l'ufficio si avvale di una consulta, i cui membri sono nominati dalla Segreteria generale della Conferenza episcopale con criteri di competenza e di rappresentatività dei responsabili pastorali, dei media e delle associazioni.
L'ufficio costituisce il punto di riferimento per i vari media nazionali e per gli operatori del settore, con cui intrattiene rapporti di collaborazione e di informazione attraverso comunicati e, se necessario, intervenendo con note, chiarimenti e precisazioni.
Svolge in tal modo la funzione specifica di un ufficio stampa istituzionale.
In un sistema informativo in cui i canali si moltiplicano, diventa sempre più importante garantire l'autorevolezza e l'attendibilità delle fonti offrendo in modo chiaro e puntuale informazioni sui fatti che riguardano la vita della Chiesa.
In questo contesto servono anche strategie comunicative tese a far emergere la vitalità della Chiesa e la forza del suo messaggio che va ben al di là delle situazioni particolari o scandalistiche su cui si concentra spesso l'attenzione dei media.
La Commissione nazionale per la valutazione dei film ha lo scopo specifico di formulare, per mandato dell'Episcopato italiano, una valutazione complessiva dei film e un «giudizio morale ai fini pastorali».
La Commissione è composta di sacerdoti, religiosi e laici qualificati per dottrina, prudenza pastorale ed esperienza nel campo della cinematografia, della comunicazione sociale e dell'etica.
I membri sono nominati dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, che designa anche il presidente.
La Commissione ha il compito di offrire agli spettatori, e in genere ai fedeli, un giudizio qualificato per la scelta dei film da vedere o da utilizzare in ambito pastorale.
I giudizi della Commissione costituiscono imprescindibile riferimento e normativa discriminante per la programmazione ordinaria di tutte le sale della comunità, sia quelle sotto la giurisdizione dell'ordinario diocesano, sia quelle di congregazioni e istituti religiosi.
Le sale cedute a terzi, in affitto o comodato, non perdono la qualifica di sale dipendenti dall'autorità ecclesiastica e come tali hanno l'obbligo di una programmazione che tenga conto delle indicazioni della Commissione.
Indice |
169 | Statuto della C. E. I, 39-42 |
170 | C. E. I. Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia 39 |
171 | C. E. I. Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia 39; 50; 62 |
172 | Inter Mirifica 19 |