Il rinnovamento della catechesi |
In Gesù Cristo e per il suo mistero, i credenti vivono fin d'ora, come in embrione, le ultime realtà della storia della salvezza.
Esse però diverranno palesi e perfette nella parusia, quando Cristo verrà Con potenza, giudice dei vivi e dei morti, a concludere la storia e a consegnare il regno al Padre.
Verranno allora la nuova terra e i nuovi cieli.
Il disegno di Dio, di ricapitolare ogni cosa in Cristo, sarà compiuto e Dio sarà tutto in tutti. ( 1 Cor 15,28 )
La catechesi sui "novissimi" deve quindi avvenire sotto il segno della consolazione e della speranza, che sorreggono la Chiesa: di questa consolazione e di questa speranza, gli uomini del nostro tempo sentono un bisogno segreto, struggente.
Inoltre, come del resto si rileva nella Bibbia, un maggiore rilievo deve essere dato all'aspetto comunitario di questi eventi conclusivi: è tutta la Chiesa che, nel "giorno del Signore", giunge al suo compimento ed entra nella "pienezza di Dio". ( Ef 3,19 )61
I novissimi dell'uomo singolo non devono esaurire l'attenzione dei fedeli, lasciando nell'ombra quelli dell'intera umanità e del mondo, che sono l'oggetto primario della vivente speranza, alla quale è rinato il popolo di Dio.
Infine, la catechesi sulle realtà escatologiche deve essere ferma e verace.
Non ne tace né sminuisce alcuna, nemmeno la tragica realtà della morte eterna: poiché tutti compariranno "davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la retribuzione delle opere compiute col corpo, sia in bene che in male", e "ne usciranno, quanti fecero il bene in risurrezione di vita, e quanti fecero il male in risurrezione di condanna". ( 2 Cor 5,10; Gv 5,29 )62
Indice |
61 | Lumen gentium 7 |
62 | Lumen gentium 48 |