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Gli ebrei, al tempo di Gesù, dovevano pagare le imposte all'imperatore di Roma.
Le immagini dell'imperatore erano impresse nelle monete e ricordavano loro che non erano un popolo libero.
Nelle piazze, dove si svolgeva il mercato sedevano al banco gli esattori che riscuotevano le tasse.
La gente li disprezzava e diceva che rubavano.
Un giorno Gesù uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte e gli disse: "Seguimi!".
Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa.
C'era una folla di pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola.
I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: "Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?".
Gesù rispose: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi".
Vangelo di Lc 5,27-32 Gesù non fa preferenze tra le persone.
Egli vede nel cuore di ciascuno e sceglie i suoi amici anche tra coloro che la gente disprezza.
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