Sarete miei testimoni |
Leggiamo negli Atti degli apostoli le origini della comunità di Efeso, in Asia Minore ( At 19,1-12 ).
Paolo, primo evangelizzatore della città di Efeso, durante la sua prigionia a Roma, scrive a questa Chiesa di Dio.
L'apostolo ringrazia Dio per la fede e l'amore che unisce i fratelli e li incita a continuare su questa via: "Vi esorto dunque io, il prigioniero del Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, cercando di conservare l'unità dello Spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo, un solo Spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo.
Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti". ( Ef 4,1-6 )
L'unità nella vita della Chiesa è un dono prezioso che bisogna sempre coltivare e conservare.
Ci unisce l'amicizia e la simpatia e prima ancora, ci unisce la stessa fede in Gesù e la presenza dello Spirito Santo.
Perché allora ci sono divisioni e conflitti anche tra fratelli della stessa fede?
Come superarne le cause e vivere uniti?
Non possiamo dimenticare che è il Signore a unirci nel suo Spirito e nel suo progetto.
Per questo è più profondo quanto ci unisce di quanto ci divide.
Spesso ascoltarsi, essere attenti agli altri, perdonare, accogliersi e rispettarsi sono gesti semplici che permettono di crescere nell'unità e nella fraternità.
Anche i ragazzi possono costruire unità o portare divisione.
Noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, il corpo di Cristo che è la Chiesa.
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