Vi ho chiamato amici |
Vicino al sole, tra miliardi di stelle, un piccolo pianeta custodisce il più grande tesoro: la vita.
Vita di innumerevoli esseri vegetali; vita di innumerevoli esseri animali …
Qui sulla terra, è la dimora degli uomini: creature libere, capaci di pensare, di volere, di amare.
Lungo i fiumi, sulle coste dei mari e degli oceani, ai piedi o sulle pendici delle montagne, essi hanno costruito capanne, case, paesi, città.
E poi strade e ponti, autostrade, ferrovie e aeroporti, per collegarsi e comunicare tra di loro.
Dalle primissime invenzioni - la leva, la ruota, gli strumenti per lavorare la pietra e poi il ferro … - alle conquiste più moderne, gli uomini vivono una straordinaria avventura, il cui inizio si perde nel tempo e la cui fine nessuno conosce.
Ma, nello stesso tempo, un senso di paura cresce nel mondo.
Il minuscolo calcolatore che sta nel palmo di una mano è prodigio di perfezione; eppure con la stessa tecnica è possibile progettare e provocare la distruzione di intere città.
Una piccola fiala di morfina allevia il dolore del malato; ma può anche servire per avviare ragazzi e ragazze sulle vie della droga e della morte.
Scienza, tecnica e progresso possono salvare intere popolazioni dalla fame, dalle malattie e dalla morte; ma possono anche costruire strumenti mostruosi di distruzione, o compromettere l'equilibrio del creato.
Con la loro genialità e il loro lavoro, gli uomini possono scrivere ogni giorno una storia meravigliosa; o invece una storia di miseria.
Come trovare la strada giusta per un vero progresso a favore dell'uomo?
Quale storia scriverai con la tua vita?
Giovanni Paolo II nel messaggio per la giornata mondiale per la pace del 1990, ha sottolineato il profondo rapporto che esiste tra l'agire umano e l'integrità del creato e, quindi, la responsabilità di tutti nei confronti del problema ecologico.
"Quando si discosta dal disegno di Dio creatore, l'uomo provoca un disordine che inevitabilmente si ripercuote sul resto del creato.
Se l'uomo non è in pace con Dio, la terra stessa non è in pace.
Ci si chiede con ansia se si possa ancora porre rimedio ai danni provocati.
Oggi la questione ecologica ha assunto tali dimensioni da coinvolgere la responsabilità di tutti.
Nell'universo esiste un ordine che deve essere rispettato; la persona umana, dotata della possibilità di libera scelta, ha una grave responsabilità per la conservazione di questo ordine, anche in vista del benessere delle generazioni future.
La crisi ecologica è un problema morale.
I cristiani avvertono che i loro compiti all'interno del creato, i loro doveri nei confronti della natura e del creatore sono parte della loro fede.
L'impegno del credente per un ambiente sano nasce direttamente dalla sua fede in Dio creatore.
Il rispetto della vita e per la dignità della persona umana include anche il rispetto e la cura del creato, che è chiamato ad unirsi all'uomo per glorificare Dio ( Sal 148 e Sal 96 ) ".
( Giovanni Paolo II, 1 gennaio 1990 )
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