Vi ho chiamato amici |
La storia di Israele è intessuta di feste e di testimonianze che ricordano i grandi avvenimenti in cui Dio si è fatto presente al suo popolo.
Tramandati di generazione in generazione nelle famiglie, nel culto religioso e nella meditazione dei sapienti, questi fatti vennero messi per iscritto nei libri dell'Antico Testamento.
Dio stesso si è fatto garante perché quei fatti fossero tramandati come sua parola autentica.
All'inizio Israele era un popolo di pastori nomadi e di contadini.
Legati agli usi, costumi e tradizioni religiose dei loro padri, ogni anno si recavano in pellegrinaggio ai santuari della Palestina.
Qui nella festa delle primizie, la gente offriva a Dio i primi nati del gregge e i primi frutti dei campi.
Insieme proclamava un'antica professione di fede tramandata di padre in figlio e giunta fino a noi nel libro del Deuteronomio ( Dt 26,5-10 ).
Dio, che ha creato i cieli e la terra, ha tratto con segni e opere potenti il suo popolo dalla schiavitù e lo ha condotto verso la libertà.
Egli rivela così il suo volto, un volto d'amore che fa crescere e rende liberi.
Dio è il creatore amante della vita, liberatore potente, Padre di tutti gli uomini.
Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore tuo Dio ti benedica nel paese che tu stai per entrare a prendere in possesso.
Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, ala benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare sulla terra che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe. ( Dt 30,19-20 )
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