Vi ho chiamato amici |
Andrea e un suo amico, discepoli di Giovanni il Battista, un giorno incontrarono Gesù e lo seguirono.
"Chi cercate?", disse loro Gesù.
Gli risposero: "Maestro, dove abiti?".
Disse loro: "Venite e vedrete".
Andarono e videro dove abitava, e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Poi Andrea incontrò suo fratello Simone e gli disse: "Abbiamo trovato il Messia", che significa il Cristo, e lo condusse da Gesù.
Il giorno dopo Gesù incontrò Filippo e gli disse: "Seguimi".
Filippo era di Betsaida, la stessa città di Andrea e Simone, sulla riva del grande lago di Galilea.
Filippo incontrò Natanaele e gli disse: "Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella legge e i profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazareth.
Vieni e vedi" ( Gv 1,35-51 ).
Il primo incontro con una persona affascinante suscita curiosità e interesse.
Ma non basta, se non porta all'amicizia e al desiderio di stare insieme.
Andrea, Simone, Filippo, Natanaele, Giovanni l'amico di Andrea e molti altri hanno incontrato Gesù, sono ritornati da lui, sono rimasti con lui anche quando essere suoi amici era pericoloso.
Davanti alla prova della croce la loro fedeltà è messa alla prova.
Solo la risurrezione di Gesù apre loro gli occhi e il cuore, ed essi lo riconoscono.
L'incontro con il risorto è per i discepoli un'esperienza decisiva: essi ricorderanno tutto ciò che avevano visto e udito e comprenderanno.
Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna. ( Gv 6,68 )
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