Vi ho chiamato amici |
Su Gesù i pareri contrastano.
Alcuni lo consideravano un grande profeta, altri lo giudicavano un sobillatore e un profanatore della tradizione; c'era anche chi restava indifferente.
I farisei e quelli del partito di Erode complottano contro di lui per farlo morire ( Mc 3,6 ).
Un giorno perfino i suoi vanno in cerca di lui perché, dicono, "è fuori di sé".
Gli scribi, d'altra parte, lo credono un indemoniato ( Mc 3,21-22 ).
Gli abitanti di Geràsa lo pregano di andarsene dal loro territorio: anche se ha liberato un indemoniato, rischia di turbare l'ordine nel paese ( Mc 5,1-20 ).
Le autorità si mettono contro di lui. Erode aveva fatto decapitare Giovanni; adesso teme che Gesù sia il Battista risuscitato e trama per ucciderlo ( Mc 6,14-16 ).
Ma l'incomprensione più amara Gesù l'ha trovata a Nazareth, il villaggio in cui è cresciuto e dove è vissuto per trent'anni ( Mc 6,1-6 ).
Perché è così difficile accettare Gesù?
La folla, i discepoli, i poveri e i potenti si pongono la domanda sempre più inquietante: "Chi è costui?".
Il Vangelo di Marco dà continuo risalto a questa situazione.
L'opposizione a Gesù registra episodi che si fanno sempre più gravi.
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