Vi ho chiamato amici |
Una delle immagini più significative usate da Gesù per parlare della vita che ci tiene uniti a lui, è quella della vite e dei tralci: "Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla" ( Gv 15,5 ).
Siamo come rami che possiamo portare molto frutto, ma solo se scorre in noi la linfa della vita.
La fonte non è in noi, ma nel Signore.
È il dono del suo Spirito che infonde in noi il suo amore; è la sua Parola che ci converte e fortifica i nostri propositi; è il suo corpo e il suo sangue, vero cibo di vita eterna, che ci nutre lungo il cammino.
In parrocchia non tutti abbiamo le stesse idee, gli stessi amici; ma sappiamo di essere uniti a Gesù e tra noi, perché tutti crediamo e ci nutriamo del suo Corpo.
La Messa può sembrare ad alcuni soltanto un rito, forse una perdita di tempo …
Sappiamo tutti che ci sono gesti concreti di giustizia da compiere, perché ci sia pane e lavoro per tutti; perché ci siano case, ospedali, scuole efficienti; perché ogni popolo abbia libertà e cada ogni discriminazione e violenza …
Ma questi problemi richiedono un amore senza limiti; scelte coraggiose, che impegnano spesso fino al dono della vita.
Cristo, cibo e forza di vita, offre questo amore e questo coraggio.
Con il dono della sua vita Gesù ci unisce in un solo popolo, perché diventiamo segno vivente di pace, di libertà, di speranza per tutti gli uomini.
Ora comprendiamo il senso del testamento di Gesù: "Fate questo in memoria di me …
Amatevi come io vi ho amato.
Da questo conosceranno che siete i miei discepoli".
La Chiesa celebra l'Eucaristia, che è il segno più grande dell'amore di Cristo.
L'Eucaristia fa la Chiesa, la edifica e la fa crescere, trasformandola in comunità capace di opere concrete e di amore.
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