Vi ho chiamato amici |
Attorno a Gesù vediamo uomini e donne di ogni condizione: nessuno viene rifiutato o considerato escluso dalla salvezza.
In una società caratterizzata da varie discriminazioni, con coraggio Gesù va contro corrente: guarisce i lebbrosi, considerati maledetti e rifiutati dalla società, riceve i peccatori e mangia con loro, loda la fede di una donna pagana, permette a una peccatrice in cerca di perdono di bagnare di lacrime i suoi piedi, scandalizzando così i farisei.
L'annunzio del regno di Dio è liberazione dal peccato e dalle sue conseguenze per tutti.
Non c'è più discriminazione di razza o nazionalità, tra uomini e donne, o a causa di condizioni sociali.
Ad ogni uomo Dio riconosce la dignità di persona umana.
Fin dal giorno del suo battesimo, con l'immersione nelle acque del Giordano, Gesù esprime la sua piena partecipazione alla condizione degli uomini.
Dio Padre conferma la scelta di Gesù con il dono dello Spirito e le parole: "Tu sei il mio Figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto" ( Lc 3,22 ).
Gesù è Salvatore del mondo: è lui l'uomo nuovo, che vince il peccato e la morte.
Con lui e per mezzo di lui, una moltitudine di fratelli, costituisce il principio di una umanità nuova.
Tutti siete figli di Dio per la fede in Cristo Gesù.
Siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo.
Non c'è più giudeo né greco, non ce più schiavo né libero, non c'è più uomo né donna, tutti voi siete uno in Cristo Gesù. ( Gal 3,26-28 )
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