Vi ho chiamato amici |
A tutti i ragazzi e le ragazze del nostro paese, alle loro comunità ecclesiali e familiari, ai loro catechisti ed educatori, i Vescovi italiani consegnano con gioia e fiducia il catechismo Vi ho chiamato amici, come libro della fede a servizio di una autentica crescita nella vita cristiana.
La stagione che i ragazzi di 12-14 anni vivono è nuova e imprevedibile, aperta al futuro, ricca di entusiasmo e di speranze, ma anche segnata da trepidazioni e paure.
È momento particolare di crescita fisica e di sviluppo psicologico, spirituale e sociale.
Essi, di solito, hanno già percorso un itinerario di fede e di esperienza di vita cristiana; eppure, durante questo arco di età inizia per molti un graduale distacco dalla pratica della vita cristiana.
Il catechismo intende tenere conto della complessa realtà che i ragazzi e le ragazze di questa età vivono.
Ad essi propone il lieto annuncio del Vangelo di Gesù, la sua amicizia.
Il titolo Vi ho chiamato amici è messaggio significativo ed indica in sintesi le mete e i contenuti della proposta di fede: il Signore chiama ed invita i ragazzi a gustare la grazia della sua amicizia, per camminare insieme verso la maturità della vita.
La proposta di fede si sviluppa in due momenti:
il primo, di una rinnovata scoperta della persona di Cristo, nella sua vicenda storica e nella sua presenza viva nella Chiesa, come fondamento di speranza per una vita pienamente realizzata mediante il dono dello Spirito Santo ( capitoli 1-3 );
il secondo, intorno al progetto di vita cristiana rivelato da Dio in Cristo, per assumere con responsabilità il proprio impegno di servizio nella edificazione della Chiesa ( capitoli 4-6 ).
Le pagine del catechismo propongono un ricco itinerario di fede:
la scoperta di Dio, amico e vicino a noi, che illumina il senso della nostra vita;
l'incontro con Gesù di Nazareth e il suo Vangelo come scoperta della sua identità e dell'identità più vera dei ragazzi;
la novità della Pasqua celebrata e testimoniata nella comunità cristiana e a noi partecipata nella grazia di Cristo;
la chiamata ad accogliere il progetto di vita cristiana facendo fruttificare ogni dono con responsabilità e da protagonisti;
l'invito a seguire Cristo, fedeli alle esigenze della sua amicizia, fiduciosi nell'aiuto dello Spirito Santo per vincere il peccato e per riprogettare continuamente la nostra vita di discepoli con il Signore;
la scoperta del vero volto della Chiesa e della sua missione, dove anche i ragazzi e le ragazze hanno un compito importante da svolgere.
Questo catechismo si inserisce nel progetto globale del catechismo per l'iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi di cui costituisce il quarto volume conclusivo.
Esso in particolare va utilizzato in stretto collegamento con il catechismo Sarete miei testimoni.
L'importante sarà non lasciare soli i ragazzi, ma offrire ad essi, con il catechismo, luoghi e momenti di incontro nella comunità cristiana, suscitare iniziative di servizio, incoraggiare il dialogo e confronto paziente in famiglia, nella scuola e nei gruppi.
Tale impegno viene richiamato in modo essenziale nelle pagine introduttive di ciascun capitolo.
In ogni caso, l'impegno ad accompagnare i ragazzi in una esperienza di fede e di celebrazione sacramentale non ha termine con questo catechismo.
Esso, mentre conclude una proposta di catechesi che accompagna i fanciulli e i ragazzi dai 6 ai 14 anni circa, intende favorire il proseguimento di un cammino di crescita, di approfondimento e di formazione cristiana attenta alle nuove domande dell'adolescenza e della giovinezza.
È questa una esigenza che interpella ogni nostra comunità ecclesiale, chiamata a non lasciare soli i ragazzi e le ragazze dopo la celebrazione della Cresima, ma a offrire loro accoglienza e significative proposte di impegno e di formazione, con forte speranza e rinnovata operosità pastorale.
† Camillo Ruini
Presidente della Conferenza Episcopale Italiana
Roma, 31 marzo 1991
Domenica di Pasqua, in Resurrectione Domini
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