La giustizia nel mondo |
29. Dinanzi a questa situazione del mondo moderno, contrassegnato dal gran peccato dell'ingiustizia, noi avvertiamo la nostra responsabilità nei suoi confronti, nonché l'impotenza di poterla superare con le nostre forze.
Una tale situazione ci sollecita ad ascoltare, con cuore umile e aperto, la parola di Dio, il quale ci indica nuove strade per operare in favore della giustizia nel mondo.
Nell'antico Testamento, Dio ci rivela se stesso come liberatore degli oppressi e difensore dei poveri, il quale esige dagli uomini la fede in lui e la giustizia verso il prossimo.
Soltanto con l'osservanza dei doveri di giustizia si riconosce veramente Dio come liberatore degli oppressi.
31. Attraverso la sua azione ed il suo insegnamento Cristo ha unito, in forma indissolubile, il rapporto dell'uomo con Dio e il suo rapporto con gli altri uomini.
Cristo ha vissuto la sua vita nel mondo come una totale donazione di se stesso a Dio per la salvezza e per la liberazione degli uomini.
Con la sua predicazione, egli ha proclamato la paternità di Dio verso tutti gli uomini e l'intervento della divina giustizia in favore dei bisognosi e degli oppressi ( cf. Lc 6,21-23 ).
Cristo si è reso fino a tal punto solidale con questi suoi « fratelli più piccoli » da affermare: Quel che voi avete fatto ad uno di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me ( Mt 25,40 ).
32. Fin dalla sua origine, la chiesa ha vissuto e inteso l'evento della morte e della resurrezione di Cristo come la vocazione di Dio alla conversione verso la fede di Cristo e l'amore fraterno, amore che trova il suo adempimento nell'aiuto reciproco estendentesi fino alla comunione volontaria dei beni materiali.
33. La fede in Cristo, Figlio di Dio e redentore, e l'amore del prossimo costituiscono un tema fondamentale degli scritti del nuovo Testamento.
Secondo il pensiero di san Paolo, tutta quanta l'esistenza cristiana si riassume nella fede, la quale realizza quell'amore e quel servizio del prossimo che comprende l'esecuzione dei doveri di giustizia.
Il cristiano vive sotto la legge della libertà interiore, ossia nella vocazione permanente alla conversione del cuore tanto dalla sua autosufficienza di uomo verso la fiducia in Dio, quanto dal suo proprio egoismo verso l'amore sincero del prossimo.
È così che si verifica la sua autentica liberazione e la donazione di sé per la liberazione degli uomini.
34. Perciò, in base al messaggio cristiano, l'atteggiamento dell'uomo verso gli altri uomini viene a integrarsi col suo stesso atteggiamento verso Dio; la sua risposta all'amore di Dio, che ci salva per mezzo di Cristo, si rivela come efficace nell'amore e nel servizio degli uomini.
Ma l'amore cristiano del prossimo e la giustizia non possono essere separate tra loro.
L'amore, infatti, implica un'assoluta esigenza di giustizia, ossia il riconoscimento della dignità e dei diritti del prossimo; la giustizia, a sua volta, raggiunge la sua interiore pienezza unicamente nell'amore.
E poiché ogni uomo è in realtà immagine visibile dell'invisibile Dio ed è fratello di Cristo, appunto per questo il cristiano trova in ogni uomo Dio stesso e quell'assoluta esigenza di giustizia e di amore, che è propria di Dio.
35. L'odierna situazione del mondo, vista alla luce della fede, ci chiama a ritornare all'essenza stessa del messaggio cristiano, creando in noi l'intima coscienza del suo vero significato e delle sue urgenti esigenze.
La missione di predicare il vangelo, ai nostri giorni richiede che ci impegniamo per la totale liberazione dell'uomo già nella sua esistenza terrena.
Difatti, se il messaggio cristiano intorno all'amore e alla giustizia non dimostra la sua efficacia nell'azione a favore della giustizia nel mondo, più difficilmente esso acquisterà credibilità presso gli uomini del nostro tempo.
La chiesa ha ricevuto da Cristo la missione di predicare il messaggio evangelico, che contiene la chiamata dell'uomo alla conversione dal peccato all'amore del Padre, e la fraternità universale e, perciò, l'esigenza della giustizia nel mondo.
È questa la ragione per la quale la chiesa ha il diritto, anzi, anche il dovere, di proclamare la giustizia nel campo sociale, nazionale e internazionale, nonché quello di « denunciare » le situazioni di ingiustizia, allorché i diritti fondamentali dell'uomo e la sua stessa salvezza lo richiedono.
La chiesa non è la sola responsabile della giustizia nel mondo: essa ha, tuttavia, una propria e specifica responsabilità, che si identifica con la sua missione di dare di fronte al mondo testimonianza dell'esigenza di amore e di giustizia, quale è contenuta nel messaggio evangelico, testimonianza che deve, poi, trovare puntuale riscontro nelle stesse istituzioni ecclesiali e nella vita dei cristiani.
37. Di per sé, non spetta alla chiesa, in quanto comunità religiosa e gerarchica, fornire soluzioni concrete in campo sociale, economico e politico per la causa della giustizia nel mondo.
La sua missione, però, porta con sé la difesa e la promozione della dignità e dei diritti fondamentali della persona umana.
38. I membri della chiesa, in quanto membri della società civile, hanno il diritto e il dovere di perseguire, al pari degli altri cittadini, il bene comune.
I cristiani devono adempiere con fedeltà e competenza le loro funzioni di ordine temporale.
Essi devono operare, come un fermento del mondo, nella vita familiare, professionale, sociale, culturale e politica.
Sta a loro assumersi in tutto questo dominio la propria responsabilità, seguendo come guida lo spirito del vangelo e la dottrina della chiesa.
In tal modo, rendono testimonianza della potenza dello Spirito Santo con la loro azione a servizio degli uomini in tutto quello che decide della esistenza e del futuro dell'umanità.
E mentre attendono a quelle attività, essi operano in linea generale per iniziativa loro propria, senza coinvolgere la responsabilità della gerarchia ecclesiastica; tuttavia, in qualche modo impegnano la responsabilità della chiesa, essendo suoi membri.
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