7 dicembre 1985
I. Noi, Vescovi, venuti dai cinque continenti e riuniti a Roma in Sinodo intorno al Papa, abbiamo intensamente vissuto un tempo forte di comunione nella preghiera, nel dialogo e nello studio.
Voi lo sapete, cari fratelli e sorelle: il Santo Padre ci ha invitato in questi giorni a ricordare con Lui il Concilio Vaticano II, a verificarne la sua attuazione, a promuoverlo nella Chiesa in modo tale che venga pienamente vissuto.
Noi tutti, vescovi dei riti orientali e di rito latino, abbiamo condiviso unanimemente, in azione di grazia, la convinzione che il Concilio Vaticano II è un dono di Dio alla Chiesa e al mondo.
In piena adesione al Concilio, noi scorgiamo in esso una fonte offerta dallo Spirito Santo alla Chiesa per oggi e per domani.
Non fermiamoci davanti agli errori, alle confusioni, ai difetti che, a causa del peccato e della debolezza dell'uomo, sono stati occasione di sofferenze in seno al popolo di Dio.
Noi lo crediamo fermamente, e lo vediamo, che la Chiesa trova oggi nel Concilio la luce e la forza che il Cristo ha promesso di dare ai suoi in ogni età della storia.
II. Il Messaggio del Vaticano II ci propone per questo tempo "le ricchezze inesauribili del mistero di Cristo".
Attraverso la Chiesa, che è il suo Corpo, Cristo è sempre presente tra gli uomini.
Noi siamo tutti chiamati, mediante la fede ed i sacramenti, a vivere in pienezza la comunione con Dio.
In quanto comunione con Dio vivente, Padre, Figlio e Spirito Santo, la Chiesa è, in Cristo, "Mistero" dell'amore di Dio presente nella storia degli uomini.
Il Concilio l'ha ricordato con forza e noi vi aderiamo nella fede.
Questa è la realtà che è partecipata e vissuta dai battezzati.
Costoro sono membri dell'unico Corpo del Cristo nel quale abita ed agisce lo Spirito Santo.
Le strutture e le relazioni all'interno della Chiesa devono riflettere ed esprimere questa comunione.
Il primo capitolo della Costituzione sulla Chiesa ( "Lumen gentium" ) non a caso s'intitola: "Il Mistero della Chiesa".
Si tratta di una realtà di cui dobbiamo essere sempre più certi.
Noi siamo consapevoli che la Chiesa non può rinnovarsi senza che venga radicata più profondamente nell'animo dei cristiani questa nota spirituale di Mistero.
Questa nota ha come primo elemento caratteristico la chiamata universale alla santità, rivolta a tutti i fedeli come a coloro che, per le loro condizioni di vita, seguono i consigli evangelici.
È necessario quindi comprendere la realtà profonda della Chiesa e di conseguenza evitare le cattive interpretazioni sociologiche o politiche sulla natura della Chiesa.
In questo modo proseguiremo, senza soste, il nostro lavoro, nella fede e nella speranza, per l'unità dei cristiani.
Il Signore Gesù Cristo, che è il medesimo, ieri, oggi e domani, assicura la vita e l'unità della Chiesa in tutti i secoli.
Attraverso questa Chiesa, Dio offre un'anticipazione e una promessa della comunione a cui chiama tutta l'umanità.
III. Animati da questa gioiosa speranza per la Chiesa e per il mondo, noi vi invitiamo a conoscere meglio e completamente il Concilio Vaticano II, ad intensificarne lo studio e l'approfondimento, a meglio comprendere l'unità e la ricchezza di tutte le Costituzioni, Decreti e Dichiarazioni.
Si tratta anche di metterli più profondamente in atto: nella comunione con Cristo presente nella Chiesa ( "Lumen Gentium" ), nell'ascolto della Parola di Dio ( "Dei Verbum" ), nella Liturgia sacra ( "Sacrosanctum Concilium" ), a servizio degli uomini e soprattutto dei poveri ( "Gaudium et Spes" ).
Il messaggio del Vaticano II, come quello dei Concili che hanno segnato la storia della Chiesa, non potrà portare i suoi frutti che attraverso un impegno perseverante e costante nel tempo.
Questo messaggio deve essere ulteriormente ascoltato con cuore aperto e disponibile.
Vi chiamiamo ad unirvi al nostro sforzo.
Anche noi ci siamo impegnati ad usare tutti i mezzi che sono a nostra disposizione, per aiutarvi a rispondere a tutti gli appelli che il Concilio indirizza alla Chiesa.
È con un affetto particolare che chiediamo ai sacerdoti di impegnarsi con noi, perché il Signore li ha chiamati a servire con noi il popolo di Dio.
Ognuno ed ognuna di noi battezzati, secondo il proprio stato nel mondo e nella Chiesa riceve la missione di proclamare la Buona Novella della salvezza per l'uomo in Gesù Cristo.
Ognuno ed ognuna è dunque chiamato ad esercitare la propria responsabilità.
Ugualmente, ogni comunità è chiamata ad approfondire le esigenze concrete del mistero della Chiesa e della sua comunione.
Ciò è talmente vero che la Chiesa riceve innanzitutto per se stessa l'amore e la comunione che essa ha la missione di annunciare al mondo.
Il coraggio ed il discernimento, che oggi esige l'evangelizzazione del mondo, possono attingere dal Concilio Vaticano II la loro luce e il loro dinamismo.
Oggi più che mai il Vangelo illumina il futuro e il senso di ogni esistenza umana.
In questo tempo in cui, soprattutto tra i giovani, si manifesta un'ardente sete di Dio, un'accettazione rinnovata del Concilio può ancora più profondamente raccogliere la Chiesa nella sua missione di annunciare al mondo la Buona Novella di salvezza.
IV. Fratelli e sorelle, nella Chiesa noi sperimentiamo in modo intenso e vitale con voi l'attuale crisi dell'umanità e i suoi drammi sui quali si è lungamente fermata la nostra riflessione.
Perché? In primo luogo, perché il Concilio Vaticano II aveva già fatto così.
Il Concilio in effetti era stato convocato per favorire il rinnovamento della Chiesa in vista dell'evangelizzazione del mondo che era molto cambiato.
Oggi ci sentiamo spinti all'approfondimento ulteriore del vero significato del Vaticano II per rispondere alle nuove sfide del mondo e alle sfide che Cristo sempre rivolge al mondo.
Sia che si tratti di sfide di ordine sociale, economico o politico, come anche della mancanza di rispetto per la vita umana, della soppressione delle libertà civili e religiose, del disprezzo dei diritti della famiglia, della discriminazione razziale, dello squilibrio economico, dell'indebitamento insuperabile e dei problemi della sicurezza internazionale e della corsa agli armamenti più potenti e terribili.
I mali del mondo vengono anche da una impotenza dell'uomo a dominare le sue conquiste, quando l'uomo si chiude in se stesso.
Dal Concilio Vaticano II la Chiesa ha ricevuto con certezza una nuova luce: la gioia e la speranza, che vengono da Dio, possono aiutare gli uomini a superare ogni tristezza ed ogni angoscia già qui su questa terra se essi levano gli occhi alla città celeste.
Da questo Sinodo noi speriamo di potervi comunicare quello che noi stessi abbiamo ricevuto.
In questi giorni di riunioni e di dialogo, noi condividiamo ancora più intensamente il peso dei dolori degli uomini.
Attraverso ognuno dei vescovi, noi siamo direttamente solidali con ogni nazione e quindi con ognuno di voi.
Tuttavia poiché porta nel cuore l'amore di Cristo morto e risuscitato, il messaggio del Vaticano II presenta per questo tempo, con nuovo vigore, la speranza del Vangelo.
Ve lo ripetiamo nuovamente.
E attraverso voi, noi, con umiltà ma con certezza, lo diciamo a tutti gli uomini e a tutte le donne di questo tempo: "Noi non siamo fatti per la morte ma per la vita.
Noi non siamo condannati alle divisioni e alle guerre, ma chiamati alla fraternità e alla pace.
L'uomo non è creato da Dio per l'odio e la diffidenza, ma è fatto per l'amore di Dio.
È fatto per Dio. L'uomo risponde a questa vocazione mediante il rinnovamento del cuore.
Per l'umanità c'è una via - e ne vediamo già i segni - che conduce ad una civiltà della condivisione, della solidarietà e dell'amore; ad una civiltà che è la sola degna dell'uomo.
Ci proponiamo di lavorare con voi tutti all'attuazione di questa civiltà dell'amore, che è il disegno di Dio per l'umanità, in attesa della venuta del Signore".
Mentre vi incoraggiamo fraternamente a percorrere questo cammino, volgiamo già il nostro sguardo al Sinodo del 1987 sulla "Vocazione e Missione dei Laici nella Chiesa e nel mondo, vent'anni dopo il Vaticano II".
Questo Sinodo riguarda tutta la Chiesa: Vescovi, Sacerdoti, Diaconi, Religiosi, Religiose, Laici.
Deve segnare anche una tappa decisiva perché tutti i cattolici accolgano la grazia del Vaticano II.
Vi invitiamo a prepararvi nelle vostre chiese particolari.
In questo modo vivremo tutti, secondo il dinamismo del Concilio, la nostra vocazione cristiana e la nostra missione comune.
Alla fine di questa riunione, il Sinodo ringrazia, dall'intimo del cuore, Dio Padre per mezzo del suo Figlio, nello Spirito Santo, per la grande grazia di questo secolo che è stato il Concilio Vaticano II.
Ringrazia anche per l'esperienza spirituale di questa celebrazione del ventesimo anniversario.
Come agli apostoli, radunati nel Cenacolo con Maria, lo Spirito Santo ci insegna quello che vuol dire alla Chiesa nel suo pellegrinaggio verso il terzo millennio.
Lo Spirito faccia sì che in questo secolo, con l'intercessione di Maria, "la Chiesa possa celebrare i misteri di Cristo per la salvezza del mondo".