Documento finale |
"E mi mostrò poi un fiume d'acqua di vita, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dall'Agnello" ( Ap 22,1 )
5. Cristo ci orienta verso l'Amazzonia ( cfr. Paolo VI, Messaggio ai Pellegrini a Belém do Parà, 10 ottobre 1971 ).
Egli libera tutti dal peccato e dona la dignità dei figli di Dio.
L'ascolto dell'Amazzonia, nello spirito proprio del discepolo e alla luce della Parola di Dio e della Tradizione, ci spinge a una profonda conversione dai nostri schemi e dalle nostre strutture a Cristo e al suo Vangelo.
In Amazzonia la vita è inserita, collegata e integrata al territorio che, in quanto spazio fisico vitale e nutriente, è possibilità, sostentamento e limite della vita.
L'Amazzonia, chiamata anche Panamazzonia, è un vasto territorio con una popolazione stimata in 33.600.000 abitanti, di cui tra i 2 e i 2,5 milioni sono indigeni.
Quest'area, costituita dal bacino del Rio delle Amazzoni e da tutti i suoi affluenti, si estende su 9 Paesi: Bolivia, Perù, Ecuador, Colombia, Venezuela, Brasile, Guyana, Suriname e Guyana Francese.
La regione amazzonica è essenziale per la distribuzione delle precipitazioni nelle regioni del Sud America e contribuisce ai grandi movimenti d'aria in tutto il pianeta; attualmente è la seconda area più vulnerabile al mondo in relazione ai cambiamenti climatici causati dall'azione diretta dell'uomo.
7. L'acqua e la terra di questa regione nutrono e sostengono la natura, la vita e le culture di centinaia di comunità indigene, contadini, afro-discendenti, meticci, coloni, popolazioni che vivono sulle rive dei fiumi e abitanti delle città.
L'acqua, fonte di vita, possiede un ricco significato simbolico.
Nella regione amazzonica, il ciclo dell'acqua è l'anello di congiunzione.
Collega gli ecosistemi, le culture e lo sviluppo del territorio.
8. Nella regione amazzonica esiste una realtà multietnica e multiculturale.
I diversi popoli hanno saputo adattarsi al territorio.
All'interno di ogni cultura, hanno costruito e ricostruito la loro cosmovisione, i loro segni e i loro significati, e la visione del loro futuro.
Nelle culture e nei popoli indigeni, antiche pratiche e spiegazioni mitiche coesistono con le tecnologie e le sfide moderne.
I volti che abitano l'Amazzonia sono molto variegati.
Oltre ai popoli originari, esiste un grande meticciato nato dall'incontro e dal non incontro di popoli diversi.
9. La ricerca di vita in abbondanza dei popoli indigeni amazzonici si concretizza in quello che essi chiamano il "buon vivere", il quale si realizza pienamente nelle Beatitudini.
Si tratta di vivere in armonia con sè stessi, con la natura, con gli esseri umani e con l'essere supremo, giacché esiste un'intercomunicazione tra tutto il cosmo, dove non ci sono né escludenti né esclusi, e dove possiamo forgiare un progetto di vita piena per tutti.
Tale comprensione della vita è caratterizzata dalla connessione e dall'armonia dei rapporti tra acqua, territorio e natura, vita comunitaria e cultura, Dio e le varie forze spirituali.
Per essi, "buon vivere" significa comprendere la centralità del carattere relazionale trascendente degli esseri umani e del creato, e implica il "buon fare".
Questo modo integrale si esprime in un modo peculiare di organizzarsi che parte dalla famiglia e dalla comunità, e che abbraccia un uso responsabile di tutti i beni del creato.
I popoli indigeni aspirano a conseguire migliori condizioni di vita, soprattutto nel campo della salute e dell'educazione, a godere dello sviluppo sostenibile di cui essi stessi siano protagonisti e che essi stessi possano discernere, uno sviluppo che mantenga l'armonia con i loro modi di vita tradizionali, in un dialogo tra la saggezza e la tecnologia dei loro antenati e quelle recentemente acquisite.
L'Amazzonia oggi è tuttavia una bellezza ferita e deformata, un luogo di dolore e violenza.
Gli attentati contro la natura hanno conseguenze per la vita dei popoli.
Quest'unica crisi socio-ambientale si è riflessa nell'ascolto presinodale, che ha evidenziato le seguenti minacce alla vita:
appropriazione e privatizzazione di beni naturali, come l'acqua stessa;
concessioni legali ad industrie di legname e l'ingresso di industrie di legname illegali;
caccia e pesca predatoria;
mega-progetti non sostenibili ( progetti idroelettrici, concessioni forestali, disboscamento massiccio, monocolture, infrastrutture viarie, infrastrutture idriche, ferrovie, progetti minerari e petroliferi );
inquinamento causato dall'industria estrattiva e dalle discariche urbane;
e, soprattutto, il cambiamento climatico.
Si tratta di minacce reali che producono gravi conseguenze sociali:
malattie derivate dall'inquinamento,
traffico di droga,
gruppi armati illegali,
alcolismo,
violenza contro le donne,
sfruttamento sessuale,
traffico e tratta di esseri umani,
vendita di organi,
turismo sessuale,
perdita della cultura originaria e dell'identità ( lingua, pratiche spirituali ed usanze ),
criminalizzazione e assassinio di leader e difensori del territorio.
Dietro tutto questo ci sono gli interessi economici e politici dei settori dominanti, con la complicità di alcuni governanti e di alcune autorità indigene.
Le vittime sono i soggetti più vulnerabili, i bambini, i giovani, le donne e la sorella madre terra.
11. La comunità scientifica, da parte sua, avverte dei rischi della deforestazione, che a oggi si avvicina a quasi il 17% dell'intera foresta amazzonica, e minaccia la sopravvivenza dell'intero ecosistema, mettendo in pericolo la biodiversità e modificando il ciclo vitale dell'acqua per la sopravvivenza della foresta tropicale.
Inoltre, l'Amazzonia svolge anche un ruolo fondamentale come cuscinetto contro i cambiamenti climatici e fornisce sistemi di supporto vitale di valore inestimabile e fondamentale collegati all'aria, l'acqua, il suolo, le foreste e la biomassa.
Allo stesso tempo, gli esperti ricordano che utilizzando la scienza e le tecnologie avanzate per una bioeconomia innovativa delle foreste intatte e dei fiumi che scorrono, è possibile contribuire a salvare la foresta tropicale, proteggere gli ecosistemi dell'Amazzonia e i popoli indigeni e tradizionali, e allo stesso tempo fornire attività economiche sostenibili.
12. Un fenomeno da affrontare sono le migrazioni.
Nella regione amazzonica si verificano tre processi migratori simultanei.
In primo luogo, i casi di mobilità dei gruppi indigeni in territori a circolazione tradizionale, separati da frontiere nazionali e internazionali.
In secondo luogo, lo spostamento forzato di popoli indigeni, contadini e popolazioni che vivono sulle rive dei fiumi, espulsi dai loro territori, la cui destinazione finale coincide tendenzialmente con le zone più povere e peggio urbanizzate delle città.
In terzo luogo, la migrazione interregionale forzata e il fenomeno dei rifugiati che, costretti a lasciare i loro Paesi ( tra gli altri, Venezuela, Haiti, Cuba ), devono attraversare l'Amazzonia come corridoio migratorio.
13. Lo spostamento di gruppi indigeni, espulsi dai loro territori o attratti dal falso bagliore della cultura urbana, rappresenta una specificità unica dei movimenti migratori in Amazzonia.
I casi in cui la mobilità di questi gruppi avviene in territori di tradizionale circolazione indigena, separati da frontiere nazionali e internazionali, richiedono un'attenzione pastorale transfrontaliera in grado di includere il diritto alla libera circolazione di questi popoli.
La mobilità umana in Amazzonia rivela il volto di Gesù Cristo impoverito e affamato ( cfr. Mt 25,35 ), espulso e senza tetto ( cfr. Mt 2,13-14 ), ma si esprime anche nella femminilizzazione della migrazione che rende migliaia di donne vulnerabili alla tratta di esseri umani, una delle peggiori forme di violenza contro le donne e una delle più perverse violazioni dei diritti umani.
Il traffico di persone legata alla migrazione richiede un permanente lavoro pastorale in rete.
14. La vita delle comunità amazzoniche non ancora condizionate dall'influenza della civiltà occidentale si riflette nelle credenze e nei riti sull'azione degli spiriti della divinità, chiamati in innumerevoli modi, con e nel territorio, con e in relazione alla natura ( LS 16, LS 91, LS 117, LS 138, LS 240 ).
Riconosciamo che per migliaia di anni quelle comunità si sono prese cura della loro terra, delle loro acque e delle loro foreste, e sono riuscite a preservarle fino ad oggi affinché l'umanità possa godere dei doni gratuiti della creazione di Dio.
I nuovi cammini di evangelizzazione devono essere costruiti in dialogo con queste conoscenze fondamentali, nelle quali si manifestano come semi della Parola.
La Chiesa nel suo processo di ascolto del grido del territorio e del grido dei popoli deve fare memoria dei suoi passi.
L'evangelizzazione in America Latina è stato un dono della Provvidenza che chiama tutti alla salvezza in Cristo.
Nonostante la colonizzazione militare, politica e culturale, e al di là dell'avidità e dell'ambizione dei colonizzatori, ci sono stati molti missionari che hanno dato la loro vita per trasmettere il Vangelo.
Il sentimento missionario ha ispirato non solo la formazione di comunità cristiane, ma anche una legislazione come le Leggi delle Indie, che proteggevano la dignità degli indigeni contro le aggressioni perpetrate a danno dei loro popoli e dei loro territori.
Tali abusi hanno causato ferite nelle comunità e oscurato il messaggio della Buona Novella.
L'annuncio di Cristo si è compiuto spesso in connivenza con i poteri che sfruttavano le risorse e opprimevano le popolazioni.
Nel momento attuale, la Chiesa ha l'opportunità storica di differenziarsi dalle nuove potenze colonizzatrici ascoltando i popoli amazzonici per poter esercitare in modo trasparente la sua attività profetica.
Inoltre, la crisi socio-ambientale apre nuove opportunità per presentare Cristo in tutto il suo potenziale liberatorio e umanizzante.
16. Una delle pagine più gloriose dell'Amazzonia è stata scritta dai martiri.
La partecipazione dei seguaci di Gesù alla sua passione, morte e risurrezione gloriosa ha accompagnato la vita della Chiesa fino ad oggi, soprattutto nei momenti e nei luoghi in cui essa, a causa del Vangelo di Gesù, vive in mezzo ad una accentuata contraddizione, come avviene oggi con coloro che lottano coraggiosamente per un'ecologia integrale in Amazzonia.
Questo Sinodo riconosce con ammirazione coloro che lottano, a grande rischio della propria vita, per difendere l'esistenza di questo territorio.
L'ascolto del grido della terra e del grido dei poveri e dei popoli dell'Amazzonia con cui camminiamo ci chiama a una vera conversione integrale, con una vita semplice e sobria, il tutto alimentato da una spiritualità mistica nello stile di San Francesco d'Assisi, esempio di conversione integrale vissuta con letizia e gioia cristiana ( cfr. LS 20-12 ).
Una lettura orante della Parola di Dio ci aiuterà ad approfondire e a scoprire i gemiti dello Spirito e ci incoraggerà nel nostro impegno a prenderci cura della "casa comune".
18. Come Chiesa di discepoli missionari, imploriamo la grazia di questa conversione
che "comporta il lasciar emergere tutte le conseguenze dell'incontro con Gesù nelle relazioni con il mondo che li circonda" ( LS 217 );
una conversione personale e comunitaria che ci impegni a relazionarci armoniosamente con l'opera creatrice di Dio, che è la "casa comune";
una conversione che promuova la creazione di strutture in armonia con la cura del creato;
una conversione pastorale basata sulla sinodalità, che riconosca l'interazione di tutto ciò che è creato.
Conversione che ci porti ad essere una Chiesa in uscita che entri nel cuore di tutti i popoli amazzonici.
19. Così, l'unica conversione al Vangelo vivente, che è Gesù Cristo, potrà dispiegarsi in dimensioni interconnesse per motivare l'uscita verso le periferie esistenziali, sociali e geografiche dell'Amazzonia.
Queste dimensioni sono: quella pastorale, quella culturale, quella ecologica e quella sinodale, che vengono sviluppate nei prossimi quattro capitoli.
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