Catechismo della Chiesa Cattolica |
645 Lo stato dell'umanità di Cristo risuscitata |
|||
Gesù risorto stabilisce con i suoi discepoli rapporti diretti,
attraverso il contatto ( Lc 24,39; |
|
||
Li invita a riconoscere da ciò che egli non è un fantasma, ( Lc 24,39 ) ma soprattutto a constatare che il corpo risuscitato con il quale si presenta a loro è il medesimo che è stato martoriato e crocifisso, poiché porta ancora i segni della passione. ( Lc 24,40; Gv 20,20; Gv 20,27 ) Questo corpo autentico e reale possiede
però al tempo stesso le proprietà nuove di un corpo glorioso; esso non
è più
situato nello spazio e nel tempo, ma può rendersi presente a suo modo
dove e
quando vuole, Anche per questa ragione Gesù risorto è sovranamente libero di apparire come vuole: sotto l'aspetto di un giardiniere ( Gv 20,14-15 ) o sotto altre sembianze, ( Mc 16,12 ) che erano familiari ai discepoli, e ciò per suscitare la loro fede. ( Gv 20,14; Gv 20,16; Gv 21,4; Gv 21,7 ) |
|||
646 La Risurrezione di Cristo non fu un ritorno alla vita terrena, come lo fu per le risurrezioni che egli aveva compiute prime della Pasqua: quelle della figlia di Giairo, del giovane di Naim, di Lazzaro. |
|
||
Questi fatti erano avvenimenti miracolosi, ma le persone miracolate ritrovavano, per il potere di Gesù, una vita terrena « ordinaria ». Ad un certo momento esse sarebbero morte di nuovo. La Risurrezione di Cristo è essenzialmente diversa. Nel suo Corpo risuscitato egli passa dallo stato di morte ad un'altra vita al di là del tempo e dello spazio. Il Corpo di Gesù è, nella Risurrezione, colmato della potenza dello Spirito Santo; partecipa alla vita divina nello stato della sua gloria, sì che san Paolo può dire di Cristo che egli è « l'uomo celeste ». ( 1 Cor 15,35-50 ) |
Indice |