Catechismo della Chiesa Cattolica |
1077 « Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. |
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In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio diletto » ( Ef 1,3-6 ). |
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1078 Benedire è un'azione divina che dà la vita e di cui il Padre è la sorgente. |
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La sua benedizione è insieme parola e dono (« bene-dictio », « eu-logia »). Riferito all'uomo, questo termine significherà l'adorazione e la consegna di sé al proprio Creatore nell'azione di grazie. |
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1079 Dall'inizio alla fine dei tempi, tutta l'opera di Dio è benedizione. Dal poema liturgico della prima creazione ai cantici della Gerusalemme celeste, gli autori ispirati annunziano il disegno della salvezza come una immensa benedizione divina. |
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1080 In principio, Dio benedice gli esseri viventi, specialmente l'uomo e la donna. L'alleanza con Noè e con tutti gli esseri animati rinnova questa benedizione di fecondità, nonostante il peccato dell'uomo, a causa del quale il suolo è « maledetto ». Ma è a partire da Abramo che la benedizione divina penetra la storia degli uomini, che andava verso la morte, per farla ritornare alla vita, alla sua sorgente: grazie alla fede del « padre dei credenti » che accoglie la benedizione, è inaugurata la storia della salvezza. |
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1081 Le benedizioni divine si manifestano in eventi mirabili e salvifici: la nascita di Isacco, l'uscita dall'Egitto (Pasqua ed Esodo), il dono della Terra promessa, l'elezione di Davide, la presenza di Dio nel tempio, l'esilio purificatore e il ritorno del « piccolo resto ». La Legge, i Profeti e i Salmi, che tessono la Liturgia del Popolo eletto, ricordano queste benedizioni divine e nello stesso tempo rispondono ad esse con le benedizioni di lode e di rendimento di grazie. |
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1082 Nella Liturgia della Chiesa, la benedizione divina è pienamente rivelata e comunicata: il Padre è riconosciuto e adorato come la Sorgente e il Termine di tutte le benedizioni della creazione e della salvezza; nel suo Verbo, incarnato, morto e risorto per noi, egli ci colma delle sue benedizioni, e per suo mezzo effonde nei nostri cuori il Dono che racchiude tutti i doni: lo Spirito Santo. |
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1083 Si comprende allora la duplice dimensione della Liturgia cristiana come risposta di fede e di amore alle « benedizioni spirituali » di cui il Padre ci fa dono. |
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Da una parte, la Chiesa, unita al suo Signore e sotto l'azione dello Spirito Santo, ( Lc 10,21 ) benedice il Padre per il « suo ineffabile Dono » ( 2 Cor 9,15 ) con l'adorazione, la lode e l'azione di grazie. Dall'altra, e fino al pieno compimento del disegno di Dio, la Chiesa non cessa di presentare al Padre « l'offerta dei propri doni » e d'implorare che mandi lo Spirito Santo sull'offerta, su se stessa, sui fedeli e sul mondo intero, affinché, per la comunione alla Morte e alla Risurrezione di Cristo Sacerdote e per la potenza dello Spirito, queste benedizioni divine portino frutti di vita « a lode e gloria della sua grazia » ( Ef 1,6 ). |
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