In coloro che sono stati
rigenerati, infatti, non rimane nulla che impedisca loro di entrare nel
Regno di
Dio, né il peccato di Adamo, né il peccato personale, né le conseguenze
del
peccato, di cui la più grave è la separazione da Dio.
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Rimangono tuttavia nel battezzato alcune conseguenze temporali del
peccato, quali le sofferenze, la malattia, la morte, o le fragilità
inerenti
alla vita come le debolezze del carattere, ecc., e anche una
inclinazione al
peccato che la Tradizione chiama la concupiscenza, o, metaforicamente,
« l'incentivo del peccato
» (« fomes peccati »): « Essendo questa
lasciata per la prova, non può nuocere a quelli che non vi acconsentono
e che
le si oppongono virilmente con la grazia di Gesù Cristo.
Anzi, non riceve la
corona se non chi ha lottato secondo le regole ( 2 Tm 2,5 ) ».59