Catechismo di S. Pio X |
Dio è detto Creatore del cielo e della terra, ossia del mondo, perché lo fece dal nulla, e fare dal nulla è creare.
Il mondo é tutto opera di Dio; e nella grandezza, bellezza e ordine suo meraviglioso, ci mostra la potenza, la sapienza e la bontà infinita di Lui.
Dio non creò soltanto ciò che é materiale nel mondo, ma anche i puri spiriti; e crea l'anima di ogni uomo.
I puri spiriti sono esseri intelligenti senza corpo.
Che esistono puri spiriti creati lo sappiamo dalla Fede.
La Fede ci fa conoscere i puri spiriti buoni, ossia gli Angeli, e i cattivi, ossia i demoni.
Gli Angeli sono i ministri invisibili di Dio, ed anche nostri Custodi, avendo Dio affidato ciascun uomo ad uno di essi.
Verso gli Angeli abbiamo il dovere della venerazione; e verso l'Angelo Custode abbiamo anche quello di essergli grati, di ascoltarne le ispirazioni e di non offenderne mai la presenza col peccato.
I demoni sono angeli ribellatisi a Dio per superbia e precipitati nell'inferno, i quali, per odio contro Dio, tentano l'uomo al male.
L'uomo é un essere ragionevole, composto di anima e di corpo.
L'anima è la parte spirituale dell'uomo, per cui egli vive, intende ed è libero, e perciò capace di conoscere, amare e servire Dio.
L'anima dell'uomo non muore col corpo, ma vive in eterno, essendo spirituale.
Dell'anima dobbiamo avere la massima cura, perché essa è in noi la parte migliore e immortale, e solo salvando l'anima saremo eternamente felici.
L'uomo è libero, in quanto che può fare una cosa e non farla, o farne una piuttosto che un'altra, come sentiamo bene in noi stessi.
L'uomo può, ossia è capace di fare anche il male; ma non lo deve fare, appunto perché è male; la libertà deve usarsi solo per il bene.
I primi uomini furono Adamo ed Eva, creati immediatamente da Dio; tutti gli altri discendono da essi, che perciò sono chiamati i progenitori degli uomini.
L'uomo non fu creato debole e misero come ora siamo noi, ma in uno stato felice, con destino e con doni superiori alla natura umana.
L'uomo ebbe da Dio l'altissimo destino di vedere e godere eternamente Lui, Bene infinito; e perché questo è del tutto superiore alla capacità della natura, egli ebbe insieme, per raggiungerlo, una potenza soprannaturale che si chiama grazia.
Oltre la grazia, Dio aveva dato all'uomo l'esenzione dalle debolezze e miserie della vita e dalla necessità di morire, purché non avesse peccato, come purtroppo fece Adamo, il capo dell'umanità, gustando del frutto proibito.
Il peccato di Adamo fu un peccato grave di superbia e di disubbidienza.
Il peccato di Adamo spogliò lui e tutti gli uomini della grazia e d'ogni altro dono soprannaturale, rendendoli soggetti al peccato, al demonio, alla morte, all'ignoranza, alle cattive inclinazioni e ad ogni altra miseria, ed escludendoli dal paradiso.
Il peccato a cui Adamo assoggettò gli uomini con la sua colpa, si chiama originale, perché, commesso al principio dell'umanità, si trasmette con la natura agli uomini tutti nella loro origine.
Il peccato originale consiste nella privazione della grazia originale, che secondo la disposizione di Dio dovremmo avere ma non abbiamo, perché il capo dell'umanità con la sua disubbidienza ne privò sé e noi tutti, suoi discendenti.
Il peccato originale è volontario e quindi colpa per noi, solo perché volontariamente lo commise Adamo quale capo dell'umanità; e perciò Dio non punisce, ma semplicemente non premia col paradiso chi abbia solo il peccato originale.
L'uomo, a causa del peccato originale, doveva rimaner escluso per sempre dal paradiso, se Dio, per salvarlo, non avesse promesso e mandato dal cielo il proprio Figliuolo, cioè Gesù Cristo.
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