Catechismo di S. Pio X |
Il Battesimo è il sacramento che ci fa cristiani cioè seguaci di Gesù Cristo, figli di Dio e membri della Chiesa.
Materia del Battesimo è l'acqua naturale.
Forma del Battesimo sono le parole Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo.
Ministro del Battesimo è, d'ordinario, il sacerdote, ma, in caso di necessità, può essere chiunque, anche un eretico o infedele, purché abbia l'intenzione dì fare ciò che fa la Chiesa.
Il Battesimo si dà versando l'acqua sul capo del battezzando e dicendo nello stesso tempo le parole della forma.
Il Battesimo conferisce la prima grazia santificante e le virtù soprannaturali, togliendo il peccato originale e gli attuali, se vi sono, con ogni debito di pena per essi dovuta; imprima il carattere di cristiano e rende capace di ricevere gli altri sacramenti.
Il Battesimo trasforma l'uomo nello spirito e lo fa come rinascere rendendolo un uomo nuovo; perciò allora gli si dà un nome conveniente, quello di un Santo che gli sia esempio e protettore nella vita di cristiano.
Chi riceve il Battesimo, diventando cristiano, si obbliga a professar la Fede e ad osservar la Legge di Gesù Cristo; e perciò rinunzia a quanto vi si oppone.
Nel ricevere il Battesimo si rinunzia al demonio, alle sue opere e alle sue pompe.
Per opere e pompe del demonio s'intendono i peccati, le vanità del mondo e le sue massime perverse, contrarie al Vangelo.
I bambini nel Battesimo rinunziano al demonio per mezzo dei padrini.
I padrini nel Battesimo sono quelli che presentano alla Chiesa il battezzando, rispondono in suo nome se è bambino, assumendosi, quali padri spirituali, la cura della sua educazione cristiana, se vi mancassero i genitori, e perciò debbono essere buoni cristiani.
Siamo obbligati a mantener le promesse e le rinunzie fatte dai padrini a nome nostro nel Battesimo, perché esse c'impongono solo quello che Dio impone a tutti, e che dovremmo noi stessi promettere per salvarci.
I genitori o chi ne tiene il luogo, debbono mandare il bambino al Battesimo non più tardi di otto o dieci giorni; anzi conviene assicurargli subito la grazia e la felicità eterna, potendo egli molto facilmente morire
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