20 dicembre 1964
Quarta domenica dell'Avvento: « Dominus prope est ».
Il Sommo Pontefice Paolo VI rinnova i Suoi paterni auguri per l'imminente solennità del Natale, inviandoli, dapprima, ai piccoli, ai fanciulli, alle nuove generazioni.
Pregheremo il Signore perché essi siano felici, siano buoni, siano puri, siano sani e abbiano la grande fortuna di conoscere il loro Divino Fratello, Gesù Bambino.
Quindi benediremo i Presepi, che vengono disposti nelle case cristiane, dove risplenderà questa immagine della mirabile scena evangelica; ed intorno ai Presepi vogliamo benedire le famiglie, affinché nel Natale ritrovino la gioia dell'unione, dell'amore, della pace, della prosperità.
Esteso, quindi, il Suo augurio a tutte le comunità religiose e civili, alle città ed alle nazioni, perché ovunque si abbia a godere dei veraci doni del Natale; e all'intera umanità perché sia prospera nella pace, il Santo Padre esprime un augurio del tutto particolare ai poveri, ai malati, ai sofferenti, ai derelitti, a tutti quelli che sono soli e non hanno il conforto della conversazione umana.
Che speciale augurio faremo?
Il primo, fervidissimo, è quello che tutti conoscano Gesù Cristo, il Signore che ha varcato gli abissi della sua trascendenza per scendere dal cielo e venire a farsi nostro Fratello, nostro Maestro e nostro Salvatore; e l'altro, ancora e sempre di attualità, il voto per una vera pace; nei cuori, nelle famiglie, nei popoli, nel mondo.
Pregheremo, poi, specialmente per l'Italia, affinché, superato questo momento di incertezza e di difficoltà, possa ritrovarsi concorde nella pace e nel lavoro, per quindi percorrere le buone vie della prosperità e di un felice avvenire.