23 gennaio 1966
Dobbiamo oggi pregare secondo le intenzioni della « Settimana » che si sta celebrando, per la ricomposizione di tutti i Cristiani nell'unica Chiesa visibile di Cristo.
Come sapete, questo problema dell'« unione dei Cristiani nell'unità » della Chiesa è di grande importanza e di grande attualità; e noi dobbiamo affrontarlo, anche se ciò incontra, anzi mette in evidenza molte difficoltà.
Occorre più che mai l'aiuto divino, quasi un miracolo del Signore.
Ma forse l'ora è vicina.
Ecco perché bisogna molto pregare.
Dobbiamo pregare affinché la verità della fede, senza la quale non vi può essere unità, irradi, per virtù divina, la sua potenza luminosa di attrazione e di convinzione.
E pregare dobbiamo affinché la carità dia a noi, e dia a tutti l'umiltà, il coraggio, la gioia di riavvicinare tutti i Cristiani separati e di farne fratelli concordi.
E ora, mentre invochiamo la Madre di Cristo - la mamma di casa, della casa di Cristo, ch'è la sua Chiesa - di favorire questa ricomposizione di tutti i battezzati nell'unica fede e nella universale carità, mandiamo il nostro saluto, il nostro memore, rispettoso e benedicente saluto a tutti i nostri Fratelli cristiani separati; a quelli che avemmo come Osservatori presenti al Concilio; a tutti quelli d'Oriente, gli Ortodossi, a quelli d'Occidente, gli Anglicani e i Protestanti; e per tutti preghiamo.