17 luglio 1966
Salutiamo i Nostri Visitatori e i Nostri Ascoltatori.
Siamo lieti che questo appuntamento settimanale - che Noi abbiamo ereditato dai Nostri Predecessori - Ci offra un incontro spirituale, così immediato e confidenziale, che Ci unisce in una breve preghiera con tanti figli carissimi.
Quest'oggi perciò - senza dimenticare i grandi problemi della Chiesa e dell'umanità che formano l'oggetto della nostra preghiera, la causa, così grande e così difficile della pace specialmente -, quest'oggi pregheremo per voi; per voi vicini e lontani, che ora consideriamo come voi pure partecipi del turismo delle ferie estive.
Questo del turismo estivo è un fenomeno talmente grande che investe il costume e la mentalità moderna.
È una ricerca, più che di riposo, di esperienza fuori della vita ordinaria.
Pensiamo agli effetti buoni che può avere:
per la salute fisica della gente sottoposta dagli ordinamenti della vita moderna a logoranti occupazioni.
Per la salute spirituale anche; solo che si vogliano ricordare, come voi certo farete, nel godimento delle vacanze i doveri religiosi e morali, e i diritti dello spirito, che pensa, che prega, che cerca nelle cose, nella natura specialmente, un colloquio con Dio.
Pregheremo per quanti godono delle vacanze, affinché non sia codesto un periodo di snervante dissipazione, ma piuttosto un periodo di sano ristoro e di speciale elevazione.