31 luglio 1966
Abbiamo presenti, a questo incontro domenicale, i partecipanti alla gara internazionale di canottaggio che si svolge in questi giorni sul vicino lago di Albano.
Daremo perciò la preferenza del Nostro saluto, quest'oggi, a questi atleti e alle loro rispettive Federazioni della Francia, del Belgio e dell'Italia, e lo estenderemo a tutti gli sportivi, sia attivi che fanno davvero dello sport, sia passivi che stanno a vedere e si appassionano alla sorte delle gare altrui, per questo o per quel campione, per questa o quella partita.
Il saluto va dunque sui campi dello sport a tutta la gioventù che nell'esercizio delle forze fisiche cerca - e deve cercare - l'esercizio delle virtù morali.
Il pensiero va sulle spiagge dei mari, va sulle vie del turismo, e va specialmente sui monti, che offrono allo sforzo fisico il migliore invito alle ascensioni dello spirito.
Oggi, Noi sappiamo, è festa all'Alpe di Motta, verso Campodolcino e Madesimo, dove Noi, come Arcivescovo di Milano, fummo più volte e dove si inaugurano i nuovi edifici di quel magnifico complesso di alloggi e di opere per la gioventù amica della montagna.
A tutti la Nostra Benedizione.