15 agosto 1966
Buona festa a voi tutti!
E vediamo di capire il senso pratico che questa festa può avere per noi.
È la festa della gloria di Maria.
Essa ci obbliga a spostare l'asse della nostra visuale sulla vita dalla scena presente a quella futura, dalla scena terrena a quella celeste.
Vero è che questo quadro della vita presente si è ben conosciuto, mentre quello della vita futura sappiamo che esiste e sappiamo che offre alla vita una sua meravigliosa pienezza, ma poco lo conosciamo e poco riusciamo a tradurlo in concetti ed in immagini a noi accessibili.
Ma non vi pare che noi troppo e forse solo alla vita presente pensiamo, e poco, o nulla, a quella vera e finale che ci aspetta?
Vero anche è che dobbiamo occuparci delle cose e dei doveri del nostro stato presente, nel tempo delle realtà temporali; ma senza dimenticare che questo stato presente è ordinato al futuro, è un transito, è un pellegrinaggio, che non deve perdere di vista la direzione, la mèta del nostro cammino.
Ed ecco allora che Maria alla sommità del nostro cammino terreno ci indica la via e il traguardo.
A Lei il nostro sguardo, il nostro devoto saluto, la nostra preghiera.