21 agosto 1966
Il Vangelo di questa domenica - quello del buon Samaritano - ci insegna che la carità parte dall'avvertenza dei mali e dei bisogni che incontriamo nel nostro cammino, anche se essi riguardano persone a noi estranee e sconosciute.
E quali mali, quali bisogni noi oggi incontriamo, per dare alla nostra preghiera valore di carità?
Basta aprire i giornali.
Abbiamo le vittime del terremoto in Turchia: avremo un ricordo speciale per quelle provate popolazioni.
Abbiamo quelle della circolazione stradale: i morti e i superstiti meritano la nostra commiserazione.
E non possiamo dimenticare quelle del conflitto asiatico, che è sempre presente dolorosamente al Nostro spirito, come alla coscienza di chi ama la civiltà e la pace.
E quante altre sventure e sofferenze umane richiamano la nostra compassione!
Ebbene, per tutte pregheremo.
Pregare vuol dire amare: il prossimo per cui preghiamo; Dio a cui rivolgiamo la nostra preghiera.
Diciamo dunque l'Angelus.