18 dicembre 1966
Vogliamo augurarvi fin d'ora: buon Natale!
Cioè desideriamo per voi un giorno veramente buono e felice.
Un giorno di distensione e di serenità, un giorno di pace e di fiducia.
Forse ne avete, oltre che il desiderio, il bisogno: la vita è per tutti piena di affanni, di contrasti e di dolori: che il Natale vi faccia godere un momento gioioso, per ciascuno di voi e per le vostre famiglie.
Il Nostro augurio ha tuttavia un'intenzione particolare: quella che ciascuno cerchi di scoprire quali sono i veri motivi che dànno serenità e letizia alla nostra vita, e che sappia trovare tali motivi nel significato religioso ed umano del Natale.
Per godere il Natale e avere serena la vita, com'è possibile a questo mondo, bisogna incontrare Cristo, nella fede, nella preghiera, nella misteriosa intimità sacramentale.
E bisogna incontrare Cristo in coloro che di Cristo sono il simbolo e l'incentivo all'effusione della carità: il nostro prossimo, i nostri cari, i più piccoli specialmente, i poveri, i sofferenti.
Sono questi due incontri, religioso l'uno, umano l'altro, che rendono davvero felice il Natale.
Chiederemo a Maria, centro del Natale, che felice così lo renda per tutti.