15 agosto 1967
Oggi la traccia della nostra preghiera sarà la pace.
Sì, ancora la pace.
Se ne parla sempre, ma ve n'è sempre bisogno; oggi più che mai.
Perché, com'è a tutti tristemente noto, vi è ancora una guerra in atto; e perché della pace si va oscurando e perdendo il vero concetto, mentre riprendono consistenza ed efficienza i principi che le sono radicalmente contrari:
il culto della forza,
la scuola del terrorismo e della rivoluzione,
il disprezzo della vita altrui,
l'egoismo nei rapporti internazionali,
lo spirito di rappresaglia e di vendetta,
la sfiducia nei metodi della ragione e nelle istituzioni fondate per l'equilibrio e l'ordine fra le Nazioni.
L'idea della pace, fondata sulla fratellanza, la giustizia, la libertà, la collaborazione, segna un momento di pericolosa decadenza.
Manca il vero senso dell'uomo, manca la forza e la costanza e la coerenza per instaurarlo nel mondo.
Ma la pace che sembra una velleità, un'utopia, dispone per fortuna di un ausilio che viene dall'alto, da Cristo, da Dio.
Ed è questo ausilio che noi imploreremo oggi, mediante l'intercessione potente e pietosa della Regina del Cielo e della Pace.