3 settembre 1967
Fra il nero e il bianco di questa settimana, Ci ha colpito, come fatto grave in se stesso ed indice non meno grave d'una degenerazione del costume morale sociale, la criminalità organizzata a scopo
di furto,
di ricatto,
di rapina,
di vendetta,
di terrorismo.
Questo fatto tristemente si ripete, ed affligge ora una cara e buona Regione di questo Paese, alla quale mandiamo il Nostro benedicente saluto, ma purtroppo lo vediamo diffondersi in altre parti del mondo in modo non meno grave.
Così Ci ha confortato, come certamente ha confortato ogni onesta persona, la reazione delle Autorità, responsabili dell'ordine civile, e la protesta morale dell'opinione pubblica, alla quale uniamo la Nostra deplorazione, non senza un senso di compassione per gli infelici delinquenti.
Vorremmo che nella ricerca delle cause di questo tristissimo fenomeno si badasse anche alla propaganda che involontariamente tanti spettacoli sull'arte del delitto fanno nella gioventù, e che si ricordasse come senza il comune rispetto alla legge di Dio ogni freno morale può essere infranto.
Preghiamo affinché queste disonoranti piaghe sociali trovino nella coscienza e nell'esempio di onestà e di civismo di tutti il loro migliore rimedio.