17 settembre 1967
Figli carissimi!
La vostra presenza, che crediamo intenzionalmente interessata alla Nostra salute, e l'attenzione di tante persone vicine e lontane, di tante Autorità civili ed ecclesiastiche al malessere che Ci ha colpito Ci obbligano a ringraziare tutti di tanta premurosa sollecitudine, superiore ad ogni Nostro merito, e a rivolgere la Nostra preghiera domenicale a vantaggio spirituale di quanti hanno voluto pensare a Noi in questa circostanza.
Il Signore rimeriti voi, e rimeriti tutti per tanta bontà.
Un pensiero analogo vogliamo avere per tutti quei visitatori, che avremmo voluto ricevere e benedire e che invece, a causa della Nostra indisposizione, non abbiamo potuto personalmente incontrare:
Congressisti, Pellegrini, Viaggiatori e Fedeli, la cui visita Ci sarebbe stata tanto cara;
come, fra le tante, quella dei Cattolici del Canton Ticino,
quella degli Slovacchi,
quella dei Varesini,
quella dei Vincitori del Concorso « Veritas » fra i giovani Studenti della Scuola Secondaria Italiana.
Sappiamo che questi sono ora presenti nella Piazza e li salutiamo con ogni cordialità e con ogni migliore augurio.
E un altro pensiero guida la Nostra preghiera: quello dei malati, dei sofferenti, ai quali tutti in questi giorni Ci siamo sentiti particolarmente vicini « in passione socii »; e così quello di tutti coloro che assistono i malati, con la scienza medica e con la carità delle cure fisiche e spirituali.
Per questi pure, e con speciale intenzione, la Nostra preghiera alla Madonna.