24 settembre 1967
Vi ringraziamo, figli carissimi, del vostro interessamento per la Nostra malattia, che Ci lascia ora riprendere, in qualche misura, le occupazioni del Nostro ministero, e che Ci ha fatto ancora una volta e più chiaramente meditare come questo Nostro ministero sia impari ai suoi doveri se l'aiuto del Signore non lo sostiene e non supplisce alle sue deficienze.
L'aiuto del Signore!
Esso è necessario per tutti e per ogni sforzo umano verso il bene.
Questo pensiero Ci era presente in questi giorni, che erano per Noi e per il mondo pieni di speranza per la composizione pacifica del conflitto nel Sud Est asiatico, diventato di interesse generale, e che invece Ci hanno dato la triste prospettiva di nuovi armamenti e di nuovi combattimenti.
Si direbbe che l'umanità è incapace a salvarsi da sé.
Dov'è la buona volontà?
Dov'è la pace?
Ecco: senza l'aiuto del Signore, i grandi ideali umanitari di giustizia, di libertà, di fratellanza, di pace, restano velleitari e contraddittori.
Perciò ancora preghiamo, e sempre con fiducia.